Competenze e formazione STEM come motore della competitività

2023 ANNO EUROPEO DELLE COMPETENZE

L’Europa deve investire molto di più nella formazione e nello sviluppo delle competenze. Dobbiamo farlo lavorando in accordo con le imprese. Nessuno meglio di loro conosce i profili professionali di cui hanno bisogno. Dobbiamo conciliare meglio queste esigenze con gli obiettivi e le aspirazioni di chi cerca un lavoro. Ma vogliamo anche attrarre verso il nostro continente le competenze necessarie per aiutare le imprese e rafforzare la crescita dell’Europa.

Con queste parole Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha inaugurato l’anno europeo delle competenze, da maggio 2023 a maggio 2024.

Le competenze, in particolare in ambito STEM, sono il motore fondamentale della competitività e della capacità di innovazione di un Paese.

L’Europa ha avviato riforme volte a migliorare istruzione e formazione negli Stati membri, in modo da contribuire alla ripresa dalle perturbazioni causate dalla pandemia e da renderli più resilienti a lungo termine affrontando, in particolare, gli impatti sociali negativi e la dispersione scolastica.
Nel nostro Paese stiamo assistendo al calo di iscritti negli istituti tecnici, in particolare quelli a indirizzo “chimica e materiali” a favore di percorsi considerati più “moderni”, come le biotecnologie sanitarie o ambientali, e dei sempre amati licei.

La mancanza di diplomati tecnici è una emergenza che anche Confindustria segnala da tempo. Si stima che in 5 anni (tra il 2023 e il 2027) serviranno 500 mila tecnici specializzati.
Anche l’Italia si è, quindi, attivata per rinnovare l’offerta formativa in particolare delle scuole secondarie di secondo grado, viste le difficoltà di reperimento (attuali e prospettiche) di figure sia tecnico-operative (quali turnisti e addetti alla produzione) sia specializzate (con competenze quali digitale, energia, regolatorio), fenomeno purtroppo endemico, e anche l’Italia non si discosta dal resto d’Europa.
Oltre alla perdita di iscritti agli istituti tecnici, anche la denatalità e l’abbandono scolastico (al 16%) sono segnali che hanno portato l’attuale Governo ad avviare delle riforme che, ci auguriamo, possano modificare lo stato delle cose: dal prossimo anno scolastico (2024-2025) è prevista una riduzione degli anni di studio di area tecnica (da 5 a 4 nelle superiori) e una maggiore presenza di formazione da parte di esperti aziendali.

La centralità delle risorse umane nelle imprese chimiche comporta, pertanto, rapporti continui con il mondo della scuola per avere – quantitativamente e qualitativamente – giovani ben formati e consapevoli delle opportunità di lavoro.
Queste attività sono sempre state di rilievo nelle medio-grandi imprese e, negli ultimi anni, si sono diffuse anche nelle aziende più piccole con un’interazione con il territorio, e in particolare con gli istituti tecnici, sempre più elevata anche se non ancora sufficiente.

Purtroppo, nonostante la disponibilità delle imprese ad attivare stage di Alternanza scuola-lavoro (oggi Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento- PCTO) e ad aumentare l’offerta di testimonianze aziendali nei percorsi formativi, l’orientamento non è ancora sufficientemente efficace.

Periti chimici e laureati in chimica sono il motore delle imprese chimiche e continuano a essere molto ricercati: i dati confermano che, tra il 2015 e il 2021 l’industria chimica ha generato oltre 6.000 nuovi posti di lavoro, figurando tra i settori che più hanno contribuito a creare occupazione nel Paese.

A 3 anni dalla laurea lavora il 96% dei chimici e il 97% degli ingegneri chimici, quote significativamente superiori rispetto alla generalità dei corsi di laurea. Per questo motivo, negli ultimi anni, la Federazione ha implementato l’interazione con il sistema scolastico e le iniziative dedicate all’orientamento a tutti i livelli.

IL VALORE DELLA COLLABORAZIONE SCUOLA-IMPRESA

Grazie alla sinergia con il Piano Nazionale Lauree Scientifiche, abbiamo assistito a un deciso aumento degli iscritti ai corsi di laurea in chimica, diminuiti a fine anni ’90 quando ci fu un forte calo delle immatricolazioni nelle materie scientifiche “dure”.
Dal 2003 al 2022 gli iscritti sono raddoppiati passando da 1.800 a oltre 4.000, ma rimane ancora molto debole la quota di studenti che arrivano alla laurea magistrale (poco più di 2.500 nel 2021, quasi il 50%), generando nuova dispersione.

Positivo, invece, il bilancio degli ITS (oggi ITS Academy), i corsi professionalizzanti post diploma che crescono, anche incentivati dai fondi PNRR, e che offrono altissimi tassi di occupazione ai diplomati ma sono ancora poco noti nel panorama dell’offerta formativa.
La formazione professionalizzante di tecnici superiori è, infatti, strategica per soddisfare i fabbisogni formativi in relazione alla transizione digitale, all’innovazione, alla competitività, alla transizione ecologica nonché alle infrastrutture per la mobilità sostenibile.
I diplomati biennali ITS Academy trovano un impiego qualificato, nell’83% dei casi, non appena terminato il percorso di studi.

Di particolare rilevanza è, anche, l’attività di Con- Chimica, l’organismo che raggruppa tutti i docenti coordinatori dei corsi laurea in discipline chimiche, con cui annualmente Federchimica organizza un seminario online per illustrare le priorità del settore e le opportunità di lavoro. L’elevata partecipazione di studenti (600 nell’ultima edizione a febbraio 2023) conferma anche quest’anno l'efficacia della partnership tra industria e accademia.

L'EFFICACIA DELLA FORMAZIONE A DISTANZA

L’impossibilità prima e la difficoltà poi di promuovere momenti di alternanza per l’emergenza Covid, hanno portato nel 2021 alla definizione di un PCTO digitale (con crediti formativi) sui vari temi utili a “costruirsi un futuro nella chimica”.

Attualmente, anche dopo la fine della pandemia, sono quasi 50mila gli studenti che hanno seguito questo percorso che può introdurre e anticipare la presenza in azienda.

Fra le tante iniziative, che confermano la credibilità dei contenuti divulgativi e formativi di Federchimica, anche da parte di soggetti esterni, è da evidenziare la partecipazione di oltre 12.000 docenti ai momenti di formazione on-line organizzati da Rizzoli Education sul sito “Le Scienze Live” con le testimonianze degli esperti della Federazione e delle Associazioni su temi attuali che riguardano i settori della chimica.

L'IMPORTANZA DEGLI EVENTI IN PRESENZA

A questa collaborazione si è aggiunta, nel novembre 2022, la partecipazione - insieme alla redazione scientifica di Mondadori Education - al Festival di Focus presso il Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. Una edizione speciale, per celebrare i 30 anni della rivista, ma soprattutto da record, con più di 15.000 visitatori, molti dei quali presenti allo stand condiviso. Il Museo della Scienza è stato anche lo scenario dove si è svolta, il 26 settembre, la cerimonia conclusiva del Premio Nazionale Federchimica Giovani “Chimica la scienza che salva il mondo” per l’Anno Scolastico 2022-2023.

Locandina Premio Federchimica giovani 2023-2024Il concorso per le scuole secondarie di primo grado continua a rappresentare un progetto prioritario per la Federazione e le sue Associazioni di settore, per appassionare i ragazzi alla chimica e orientare verso percorsi tecnico-scientifici alle superiori. Sono 270 i progetti che hanno partecipato all’ultima edizione (+50% rispetto all’anno precedente), coinvolgendo circa 5.000 studenti di tutta Italia.

Tutti gli attori della formazione riconoscono, in modo aperto e concreto, il ruolo che oggi il mondo industriale può avere e l’importanza dei risultati che si raggiungono operando insieme. Operare insieme significa dialogare anche con le famiglie per far conoscere il ruolo della chimica e della sua industria e sfatare i falsi miti sulla formazione tecnica. La continua collaborazione tra società, Istituzioni, scienza e industria è, e sarà, pertanto la chiave per migliorare le competenze delle nuove generazioni e un veicolo di innovazione e crescita e per tutti.

 



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