Ambiente, salute e sicurezza

AGGIORNAMENTI A LIVELLO EUROPEO

GREEN DEAL ED ECONOMIA CIRCOLARE

Come già riportato nel capitolo "Lo scenario europeo”, in linea con il “Green Deal”, la Commissione europea ha pubblicato a marzo 2020 il Piano d’azione per l’economia circolare e a maggio 2021 il Piano d’azione “Azzerare l’inquinamento atmosferico, idrico e del suolo”.
In questo contesto, nei paragrafi seguenti viene fornito un aggiornamento sullo stato dei lavori relativi alla revisione delle norme sulla qualità delle acque e ad alcuni temi del “Pacchetto Economia Circolare II”, anticipato nel capitolo precedente.

I settori su cui la Commissione ritiene prioritario agire con misure legislative e iniziative politiche ad hoc sono quelli dell’elettronica, delle batterie, del tessile, dei veicoli fuori uso, del trattamento degli oli esausti e delle costruzioni.
Inoltre, per quanto riguarda i rifiuti, la Commissione intende, fra l’altro, focalizzarsi sul tema della presenza delle sostanze pericolose.

Sono tutti temi di interesse per il settore chimico e che Federchimica ha seguito e seguirà con grande attenzione.

La Commissione intende, infine, promuovere la circolarità in maniera orizzontale in tutte le altre politiche europee quali l’istruzione, gli aiuti di stato e gli accordi commerciali. Anche i fondi di ricerca, sviluppo e innovazione saranno destinati a rendere i processi produttivi più circolari e migliorare le tecnologie di riciclo, inclusa la possibilità di esplorare la potenzialità del riciclo chimico.
I risultati raggiunti saranno monitorati attraverso una serie di indicatori già in via di sviluppo.

ACQUE

Nell’ambito del Green Deal europeo è previsto che, per proteggere i cittadini e gli ecosistemi, l’UE persegua l’ambizione “inquinamento zero”, ovvero prevenire e porre rimedio all’inquinamento di aria, acqua, suolo e prodotti di consumo. Il Piano d’azione è stato pubblicato dalla Commissione europea il 12 maggio 2021. Come tutte le altre iniziative comprese nel Green Deal, l’intento è di conseguire gli obiettivi nel modo più efficace e meno oneroso possibile, rispettando il principio “non arrecare un danno significativo”.
Il 26 ottobre 2022 la Commissione ha pubblicato un Pacchetto di misure legislative dedicate al contrasto dell’inquinamento atmosferico e delle acque, che modificheranno alcune normative di interesse per il settore chimico.
Tali proposte legislative riguarderanno in particolare:

  1. la gestione integrata delle acque: proposta che modifica la Direttiva 2000/60/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque, la Direttiva 2006/118/CE sulla protezione delle acque sotterranee dall’inquinamento e dal deterioramento e la Direttiva 2008/105/CE relativa a standard di qualità ambientale nel settore della politica delle acque;
  2. il riesame della Direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane (rifusione della Direttiva 91/271/CEE);
  3. la revisione della normativa dell’Unione europea sulla qualità dell’aria ambiente: proposta di Direttiva che modifica la Direttiva 2004/107/CE concernente l’arsenico, il cadmio, il mercurio, il nichel e gli idrocarburi policiclici aromatici nell’aria ambiente e la Direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa.

Per quanto riguarda il primo dossier, la proposta di revisione degli elenchi di inquinanti delle acque superficiali e sotterranee prevede di includere sostanze “con effetti problematici ben documentati” sull’ambiente e sulla salute umana. Tra questi spiccano in particolare le sostanze poli- e per-fluoroalchiliche (PFAS). Tra gli altri, anche agrofarmaci e prodotti di degradazione come il glifosato, il bisfenolo A e alcuni prodotti farmaceutici utilizzati come antidolorifici, antinfiammatori e antibiotici.

È sempre alta l’attenzione verso alcune problematiche emergenti fortemente legate alla qualità delle acque, quali, ad esempio, la valutazione degli effetti combinati di diverse sostanze chimiche, la persistenza e la mobilità delle sostanze e i loro usi. Questi temi sono affrontati con una serie di proposte organiche all’interno della Strategia in materia di sostanze chimiche sostenibili (CSS).

Sul tema del trattamento delle acque reflue urbane, l’attuale normativa europea è stata adottata nel 1991 e la sua valutazione nel 2019 ha confermato che l’attuazione della Direttiva ha portato a una significativa riduzione degli inquinanti negli effluenti delle città, portando a miglioramenti nella qualità dei bacini idrici dell’UE. Tuttavia, da allora sono emersi nuovi contaminanti, in particolare i microinquinanti, principalmente a causa del forte aumento demografico nelle aree urbane, dei progressi scientifici raggiunti dalla chimica in generale, che portano a una qualità della vita più lunga e migliore nella Comunità, nonché della messa a punto di tecniche di rilevamento analitico più sensibili. I punti cardine di questa proposta di Direttiva sono la neutralità energetica del settore del trattamento delle acque reflue urbane entro il 2040 e il miglioramento della qualità dei fanghi per consentirne un maggiore riutilizzo. Sarà incluso l’obbligo di recuperare i nutrienti dalle acque reflue, nuovi standard per i microinquinanti, ulteriori requisiti per le microplastiche e il monitoraggio “sistematico” delle acque reflue per diversi virus, tra cui il CoV-SARS-19. Da sottolineare l’impegno richiesto ai produttori di prodotti farmaceutici e cosmetici con l’istituzione di un sistema di Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) per sostenere alcuni dei costi correlati al trattamento delle acque reflue urbane.

La revisione della legislazione sulla qualità dell’aria prevede standard provvisori per il 2030, per raggiungere l’obiettivo “inquinamento atmosferico zero” entro il 2050. Da questa ambiziosa impostazione deriva la riduzione di oltre la metà del valore limite annuale per il particolato fine PM 2,5 (attualmente 25 microgrammi per metrocubo) e una revisione periodica degli standard di qualità dell’aria per rivalutarli in linea con le ultime evidenze scientifiche e con gli sviluppi sociali e tecnologici.

EMISSIONI IN ATMOSFERA

Il 5 aprile 2022 la Commissione europea ha presentato due proposte legislative per la revisione della Direttiva sulle emissioni industriali (IED) e del Regolamento sul registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti (E-PRTR). Federchimica sta seguendo le proposte nell’ambito delle discussioni in corso, a livello nazionale ed europeo, dove Consiglio e Parlamento hanno adottato rispettivamente la propria opinione e posizione e si è pertanto avviato il negoziato interistituzionale (il cosiddetto “trilogo”).

BEST AVAILABLE TECHNIQUE REFERENCE DOCUMENTS

Per quanto riguarda la revisione dei BREF (Best Available Technique Reference Documents), nel corso del 2021 l’attività, per l’industria chimica, si è concentrata sugli sviluppi relativi al BREF WGC (Waste Gas Treatment in the Chemical Sector), con il necessario grado di attenzione rivolto anche ad altri BREF che hanno riflessi sull’industria chimica, come ad esempio quello relativo all’industria tessile (BREF TXT). A dicembre 2022 sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea le conclusioni sulle BAT (Best Available Techniques) del BREF WGC e del BREF TXT e a gennaio 2023 è avvenuta la conclusiva pubblicazione dei BREF sul sito web dell’EIPPCB (European Integrated Pollution Prevention and Control Bureau).

A novembre 2021 è stato, inoltre, avviato l’iter di revisione del BREF LVIC (Large Volume Inorganic Chemicals), il documento tecnico di riferimento relativo alla fabbricazione di grandi volumi di prodotti chimici inorganici. Il nuovo documento avrà un campo di applicazione molto esteso e diversificato e sostituirà due BREF attualmente esistenti (LVIC-AAF - Ammonia, Acids and Fertilizers, e LVIC-S - Solids and Others).
Per la revisione di questo documento è stato attivato il Technical Working Group, all’interno del quale, nella delegazione italiana, sono presenti alcune imprese chimiche. Ad ottobre 2022 si è tenuto il Kick-off Meeting, base per lo sviluppo del questionario per la raccolta di dati specifici degli impianti, da somministrare alle imprese interessate dal BREF LVIC. La Commissione ha predisposto una prima bozza del questionario, concentrandosi sull’identificazione del tipo e del formato dei dati e delle informazioni specifiche dell’impianto da raccogliere, sulla base dei commenti ricevuti ha predisposto una seconda bozza, anch’essa messa in consultazione. La versione definitiva sarà accompagnata da una guida dettagliata con le istruzioni per facilitarne la compilazione. Nel frattempo, per favorire l’acquisizione di informazioni necessarie alla definizione del BREF, la Commissione ha chiesto a tutti i soggetti nazionali potenzialmente interessati, coinvolgendo le Associazioni di categoria come Federchimica, di manifestare l’interesse a partecipare alla raccolta dati.

GAS FLUORURATI

Il 5 aprile 2022 la Commissione europea aveva presentato due proposte di Regolamento per controllare in modo più rigoroso i gas fluorurati a effetto serra e le sostanze che riducono lo strato di ozono.
Per quanto riguarda la proposta di revisione del Regolamento (UE) n. 517/2014 sui gas fluorurati, il 5 aprile 2023 il Consiglio Ue ha approvato la sua posizione che mira alla graduale eliminazione dei gas fluorurati ad effetto serra. Su tale proposta di Regolamento, il Parlamento europeo si è espresso il 30 marzo 2023 votando un bando totale al 2050. Il Consiglio Ue non ha sposato la posizione del Parlamento europeo allineandosi alla proposta della Commissione Ue sui vari step di riduzione della produzione di idrofluorocarburi.
Il prossimo passo ora sarà l’apertura del dialogo tra Commissione, Parlamento e Consiglio Ue per trovare l’accordo su un testo condiviso.

SOSTANZE LESIVE DELLO STRATO DI OZONO

Per quanto riguarda le sostanze lesive dello strato di ozono, la proposta di Regolamento, che sostituirà il precedente Regolamento 1005/2009/CE, mantiene i sistemi di controllo attualmente in vigore, cioè i divieti generali di produzione, uso commercializzazione di sostanze, prodotti e apparecchiature che utilizzano tali sostanze, nonché le deroghe applicabili in merito a taluni usi senza alternative. Inoltre, vengono introdotte alcune semplificazioni ed eliminate disposizioni oramai obsolete.

Il 30 marzo 2023 il Parlamento ha finalizzato la sua proposta introducendo un meccanismo di revisione continua che richiede alla Commissione di valutare la disponibilità di alternative per le sostanze, laddove ci siano. Dopo che il Consiglio Ue avrà adottato la sua posizione partiranno i negoziati tra le Istituzioni per arrivare ad un testo condiviso

INQUINANTI ORGANICI PERSISTENTI

Il 28 ottobre 2021 la Commissione europea ha pubblicato una proposta di modifica degli allegati del Regolamento relativo agli inquinanti organici persistenti (POPs). In particolare, la Commissione propone di introdurre limiti rigorosi per quanto riguarda la presenza di tre sostanze, o gruppi di sostanze, nei rifiuti e di ridurre ulteriormente i limiti massimi nei rifiuti per altre cinque sostanze, o gruppi di sostanze, già soggetti a regolamentazione.

IMBALLAGGI

Sempre nell’ambito degli obiettivi del Green Deal e del Piano per l’Economia circolare di ridurre le emissioni di CO2, la produzione di rifiuti e l’utilizzo di materie prime, la Commissione europea sta lavorando per rivedere la normativa sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio. L’iniziativa legislativa ha preso la forma di una proposta di Regolamento che la Commissione ha presentato il 30 novembre 2022. In coordinamento con Confindustria, Federchimica sta seguendo con grande attenzione l’iter di approvazione della proposta, supportando le azioni del Governo italiano volte a modificare diversi punti del testo elaborato dalla Commissione e seguendo e cercando di indirizzare i lavori in corso a livello del Parlamento europeo.



RFIUTI SUOLO

Il 17 novembre 2021 la Commissione ha pubblicato il Pacchetto Suolo, Deforestazione e Rifiuti.

SPEDIZIONI DI RIFIUTI

Con la revisione del Regolamento relativo alle spedizioni di rifiuti, la Commissione europea propone norme più rigorose per l’esportazione, un sistema più efficiente per la loro circolazione e un’azione più incisiva contro il traffico illegale.
Le esportazioni di rifiuti verso Paesi non appartenenti all’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) saranno limitate e autorizzate solo se i Paesi terzi saranno disposti a ricevere determinati rifiuti e saranno in grado di gestirli in modo sostenibile. Le spedizioni di rifiuti verso i Paesi OCSE saranno monitorate e potranno essere sospese se causa di gravi problemi ambientali nel Paese di destinazione. In base alla proposta, tutte le imprese dell’UE che esportano rifiuti fuori dall’Unione dovranno garantire che gli impianti destinatari siano sottoposti a un audit indipendente, da cui risulti che i rifiuti vengono gestiti in modo ecologicamente corretto. La Commissione propone anche di semplificare ampiamente le procedure in vigore per le spedizioni intra UE, facilitando operazioni di economia circolare senza abbassare il livello di controllo necessario. Infine, per migliorare l’efficienza e l’efficacia del regime di contrasto al traffico illecito dei rifiuti sarà istituito un gruppo UE di garanzia della legalità delle spedizioni di rifiuti, sarà conferito all’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) il potere di coadiuvare le indagini transnazionali condotte dagli Stati membri sul traffico di rifiuti e saranno introdotte norme più rigorose in materia di sanzioni amministrative.

DIRETTIVA QUADRO SUI RIFIUTI

Come già anticipato nella precedente edizione di questo Rapporto, dal 24 maggio al 16 agosto 2022 la Commissione europea ha aperto una consultazione pubblica in vista della revisione della Direttiva Quadro sui Rifiuti. Gli obiettivi della revisione sono: limitare e prevenire la produzione di rifiuti e aumentare il riutilizzo e la preparazione efficiente, in termini di costi, per il riutilizzo e il riciclaggio di qualità, anche per gli oli usati e i tessili. La proposta di revisione da parte della Commissione, pubblicata il 5 luglio 2023, è focalizzata sui settori alimentare, tessile e calzaturiero e non riguarda i rifiuti industriali.

STRATEGIA DELL’UE PER IL SUOLO

La strategia dell’UE per il suolo definisce, infine, un quadro di misure, sia volontarie, sia vincolanti, per la protezione, il ripristino e l’uso sostenibile del suolo: l’obiettivo è quello di aumentare il carbonio nei terreni agricoli, combattere la desertificazione, ripristinare i terreni degradati e garantire che, entro il 2050, tutti gli ecosistemi terrestri siano in buona salute. Dall’1 agosto al 24 ottobre 2022 la Commissione europea ha aperto una consultazione pubblica relativa ad una possibile normativa dell’UE sulla salute del suolo, volta a garantire che anche quest’ultimo abbia lo stesso livello di protezione che già esiste nell’UE per l’acqua, l’ambiente marino e l’aria. La Commissione europea, il 5 luglio 2023, ha pubblicato la proposta di Direttiva sul monitoraggio del suolo.
La CE non stabilisce traguardi o obiettivi intermedi. Inoltre, garantisce che tale Direttiva rispetti pienamente il principio di sussidiarietà dando agli Stati membri e ai gestori del suolo la flessibilità di scegliere e attuare le misure appropriate e cercando inoltre di limitare gli oneri amministrativi per gli Stati membri.



AGGIORNAMENTI A LIVELLO NAZIONALE

RIFIUTI E IMBALLAGGI

In merito all’obbligo di etichettatura ambientale degli imballaggi, entrato in vigore l’1 gennaio 2023, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha pubblicato il D.M. 28 settembre 2022, n. 360, che ufficializza le linee guida per l’etichettatura ambientale degli imballaggi, ricalcando le indicazioni di CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi), ed ha rilasciato un atto di interpello ambientale, confermando l’esclusione dagli obblighi per gli imballaggi dei farmaci e dei dispositivi medici.
CONAI ha predisposto un documento di supporto alle imprese per veicolare le informazioni relative all’etichettatura ambientale degli imballaggi tramite canali digitali ed ha reso disponibili le linee guida applicative dell’etichettatura ambientale degli imballaggi per i principali settori merceologici.

TRACCIABILITÀ DEI RIFIUTI

Per quanto riguarda la tracciabilità dei rifiuti, a fronte della soppressione, nel 2019, del Sistema di Controllo della Tracciabilità dei Rifiuti (SISTRI) e della contemporanea istituzione del nuovo Registro elettronico nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (RENTRI), il 31 maggio 2023 il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato il Decreto 4 aprile 2023, n. 59, relativo alla disciplina del sistema di tracciabilità dei rifiuti e del registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti. Il provvedimento entra in vigore il 15 giugno 2023; è previsto uno scaglionamento degli obblighi a partire dal 15 dicembre 2024.
Federchimica, insieme a Confindustria, realizzerà uno o più incontri informativi per le imprese per illustrare quanto previsto dal Decreto 4 aprile 2023, n. 59 e, successivamente, i contenuti del Manuale operativo che verrà adottato dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.

BONIFICHE

L’articolo 242-ter del D. Lgs. 152/2006 prevede che nei Siti di interesse nazionale (SIN) oggetto di bonifica possano essere eseguite determinate opere (come, ad esempio, quelle del Piano nazionale di ripresa e resilienza - PNRR, opere di sistemazione idraulica, opere per rispettare la normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, etc), a condizione che gli interventi non pregiudichino l’esecuzione e il completamento della bonifica e la salute e sicurezza dei lavoratori e degli altri soggetti presenti in situ.
Ai sensi del comma 3 del sopra citato articolo 242- ter, ad aprile 2023 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto 26 gennaio 2023, n. 45, il quale individua le categorie di interventi che non necessitano della preventiva valutazione da parte dell’Autorità competente e definisce i criteri e le procedure per effettuare la predetta valutazione, laddove prevista.

Sempre in tema bonifiche, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ha avviato una consultazione pubblica, terminata l’11 agosto 2023, sul documento “Indicazioni per l’applicazione dell’analisi di rischio alle matrici materiali di riporto all’interno dei siti oggetto di procedimento di bonifica”, come appendice alle “Linee Guida per la gestione dei materiali di riporto (MdR) nei siti oggetto di procedimento di bonifica”, pubblicate ad agosto 2023. Inoltre, il decreto legge 13/2023 (cosiddetto D.L. “PNRR”), ha disposto che venga adottato un decreto ministeriale avente ad oggetto la disciplina semplificata per la gestione delle terre e rocce da scavo, che, una volta entrato in vigore, abrogherà il DPR 120/2017, che oggi regola la disciplina.

PLASTIC TAX

La cosiddetta “Plastic Tax”, ovvero l’imposta sui manufatti di plastica monouso (MACSI), estremamente impattante su tutte le imprese era stata introdotta dalla legge di bilancio 2020 a fine 2019.
L’aliquota dell’imposta è fissata a 0,45 €/kg di plastica (esclusa la plastica biodegradabile ai sensi della norma UNI EN 13432:2002 e la plastica riciclata) contenuta nei MACSI. L’applicazione della tassa era inizialmente prevista a partire dall’1 luglio 2020, slittata all’1 gennaio 2021, poi all’1 gennaio 2022, poi all’1 gennaio 2023 e attualmente ulteriormente differita all’1 gennaio 2024.
Federchimica rimane ferma su una posizione contraria alla tassa, sostenendo la necessità della sua abolizione.

EMISSIONI ODORIGENE

L’articolo 272-bis del Codice ambientale prevede che la normativa regionale o le autorizzazioni ambientali possano includere misure per la prevenzione e la limitazione delle emissioni odorigene degli impianti.
Il “Coordinamento emissioni” (coordinamento tra Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Ministero della Salute, Regioni e Province autonome, SNPA ed Autorità competenti in materia di aria ambiente) ha elaborato gli “Indirizzi per l’applicazione dell’articolo 272-bis del D.Lgs. 152/2006 in materia di emissioni odorigene di impianti e attività”, pubblicati 28 giugno 2023 sul sito del MASE tramite decreto direttoriale. La normativa è di interesse, in particolare, per la produzione di concimi, fertilizzanti, prodotti fitosanitari; produzione, su scala industriale, di prodotti chimici organici o inorganici di base; lavorazione materie plastiche; produzione di pitture e vernici.



SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO

REACH - OCCUPATIONAL HEALTH

A livello europeo, un argomento in discussione che continua a destare molta preoccupazione, è quello dell’interfaccia “REACH - Occupational Health”. È infatti ormai l’ECHA a fornire regolarmente raccomandazioni in merito ai limiti di esposizione professionale. Inoltre, nell’ambito della revisione del Regolamento REACH, sono in discussione alcuni provvedimenti, che, se approvati in via definitiva, darebbero seguito all’assimilazione, in molti casi fuorviante, tra la normativa relativa alla sicurezza prodotti e quella relativa alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

DIRETTIVA CANCEROGENI, MUTAGENI E REPROTOSSICI E DIRETTIVA AGENTI CHIMICI

Sempre a livello europeo, sono proseguiti i lavori di revisione delle Direttive Cancerogeni, Mutageni e Reprotossici (CMRD, 2004/37/CE) e Agenti Chimici (CAD, 1998/24/CE).
In particolare, è in discussione a livello di Parlamento e Consiglio una proposta di Direttiva che modificherà la CMRD per quanto riguarda i valori limite del piombo e la CAD per quanto riguarda i valori limite dei diisocianati. È inoltre in elaborazione un’ulteriore proposta di Direttiva di revisione della CMRD, che dovrebbe contenere i valori limite di altre cinque sostanze.
È, infine, in discussione a livello di Parlamento e Consiglio UE l’abbassamento dei valori limite di esposizione all’amianto, ai sensi della Direttiva 2009/148/EC.

NUOVO REGOLAMENTO MACCHINE

Nel 2019, la Commissione ha avviato una consultazione pubblica europea, per valutare una possibile revisione della Direttiva 2006/42/CE, la cosiddetta Direttiva Macchine. Pur confermando l’efficacia e la coerenza del provvedimento, è emersa la necessità di tener conto di nuove tecnologie e di una maggiore semplificazione e chiarezza per alcune disposizioni e pertanto l’iniziativa legislativa ha preso la forma di una proposta di Regolamento che la Commissione ha presentato il 21 aprile 2021. Concluso l’iter, il 29 giugno 2023 è stato pubblicato il Regolamento 2023/1230, che sarà operativo dal 20 gennaio 2027.

AGGIORNAMENTO A LIVELLO NAZIONALE

A livello nazionale, non è ancora stato rinnovato il mandato del “Comitato consultivo per la determinazione e l’aggiornamento dei valori limite di esposizione professionale e dei valori limite biologici”, nonostante si avvicini il termine ultimo (5 aprile 2024) per il recepimento della Direttiva (UE) 2022/431 recante la 4° revisione della Direttiva Cancerogeni, Mutageni e Reprotossici.
Inoltre, è in forte ritardo la pubblicazione (inizialmente prevista entro il 30 giugno 2022) del nuovo Accordo Stato-Regioni che dovrebbe delineare requisiti e contenuti minimi della formazione delle figure della sicurezza.

Per quanto riguarda la prevenzione incendi, il D.M. 10 marzo 1998 è stato sostituito dai tre decreti del Ministero dell’Interno, i cosiddetti Decreti “Controlli”, “GSA” (Gestione della Sicurezza Antincendio) e “Minicodice”. È stato, inoltre, pubblicato il Decreto 15 settembre 2022, con il quale vengono apportate modifiche al cosiddetto Decreto “Controlli”, tra cui la proroga al 25 settembre 2023 dell’entrata in vigore delle disposizioni relative alla qualificazione dei tecnici manutentori.

ENTI DI FORMAZIONE

Sono i gruppi di lavoro degli enti di normazione attivi in differenti ambiti.
A livello ISO, UNI ha partecipato alla revisione della normativa sulla segnaletica di tubazioni e serbatoi nei luoghi di lavoro, la cui prima parte relativa alle tubazioni è stata pubblicata nel settembre 2020; mentre la pubblicazione della seconda parte è avvenuta nel marzo 2023.
Molto attivo a livello europeo è anche l’Advisory Committee on Safety and Health (ACSH), suddiviso in gruppi di lavoro specifici; tra questi il Working Party on Chemicals, caratterizzato dalla presenza di componenti delle autorità, dei datori di lavoro e dei lavoratori che affronta tematiche di interesse quali il biomonitoraggio, la revisione della Direttiva Cancerogeni, Mutageni e Reprotossici e della Direttiva Agenti Chimici, redigendo posizioni e formulando commenti.

UNICHIM, l’Associazione per l’unificazione nel settore dell’industria chimica, dopo essere stata parte attiva della revisione e della traduzione in italiano della norma UNI EN 689 “Esposizione nei luoghi di lavoro - Misurazione dell’esposizione per inalazione agli agenti chimici - Strategia per la verifica della conformità coi valori limite di esposizione occupazionale”, sta elaborando il documento di supporto “Linee guida EN 689”, che ha l’obiettivo di risolvere alcune criticità applicative della norma, per una più facile applicazione della stessa da parte delle imprese. La pubblicazione del documento è prevista entro la fine del 2023.



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