Tanti settori, tutti importanti

L’industria chimica si compone di tantissimi settori molto diversi tra loro e l’Italia è attiva in ciascuno di essi.

La chimica di base produce i costituenti fondamentali della filiera per le imprese chimiche a valle ed è un settore costituito da un numero limitato di grandi produttori. Ricopre circa il 39% del valore della produzione chimica in Italia.

La chimica fine e specialistica rappresenta quasi il 46% del totale, è molto articolata e fornisce a tutti gli altri settori industriali beni intermedi fortemente differenziati in grado di garantire la performance desiderata.

Oltre ad alcune tipologie di pitture e vernici, detergenti e cosmetici sono destinati al consumatore finale e rappresentano oltre il 15% della produzione.

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L’industria chimica italiana presenta una forte specializzazione nella cosiddetta “chimica a valle”, in particolare nella chimica delle specialità: essa rappresenta più del 61% del valore della produzione, una quota ben superiore alla media europea (45%).

I settori di riferimento principali sono gli ausiliari e additivi per l’industria, le vernici e adesivi e la chimica destinata al consumo (cosmetica e detergenza), ossia quei settori dove le economie di scala sono meno rilevanti e conta la capacità di formulare prodotti caratterizzati da determinate prestazioni (chimica delle formulazioni).

L’Italia, pur mostrando una specializzazione nella chimica a valle, mantiene una presenza significativa anche nella chimica di base, nonostante i vincoli legati all’elevato costo dell’energia e alle carenze infrastrutturali. Trattandosi di una filiera fortemente integrata, anche con riferimento alle attività di innovazione, l’indebolimento delle fasi a monte rappresenta un rischio anche per le attività a valle.

In Italia la chimica a valle ha visto aumentare la sua quota in termini di occupati, passata dal 61% al 70% tra il 2000 e il 2019.

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