L’industria chimica italiana presenta una forte specializzazione nella cosiddetta “chimica a valle”, in particolare nella chimica delle specialità: essa rappresenta più del 61% del valore della produzione, una quota ben superiore alla media europea (45%).
I settori di riferimento principali sono gli ausiliari e additivi per l’industria, le vernici e adesivi e la chimica destinata al consumo (cosmetica e detergenza), ossia quei settori dove le economie di scala sono meno rilevanti e conta la capacità di formulare prodotti caratterizzati da determinate prestazioni (chimica delle formulazioni).
L’Italia, pur mostrando una specializzazione nella chimica a valle, mantiene una presenza significativa anche nella chimica di base, nonostante i vincoli legati all’elevato costo dell’energia e alle carenze infrastrutturali. Trattandosi di una filiera fortemente integrata, anche con riferimento alle attività di innovazione, l’indebolimento delle fasi a monte rappresenta un rischio anche per le attività a valle.
In Italia la chimica a valle ha visto aumentare la sua quota in termini di occupati, passata dal 61% al 70% tra il 2000 e il 2019.