La domanda mondiale di chimica, al di là delle temporanee battute d’arresto conseguenti alla crisi finanziaria del 2008-09 e alla crisi sanitaria del 2020, ha sempre manifestato una tendenza espansiva. Il consumo di prodotti chimici è aumentato del 56% in volume e del 200% in valore rispetto al 2007 (anche se l’evoluzione recente risulta amplificata dall’aumento dei costi).
La fase attuale si caratterizza per la rilevanza non solo dei fattori di domanda, ma anche delle condizioni di offerta nel determinare andamenti fortemente diversificati tra le principali aree in termini di produzione.
La chimica sta vivendo profondi mutamenti: dopo lo sviluppo del mercato globale e l’ascesa dei Paesi emergenti, si assiste all’affermazione dei principi dello sviluppo sostenibile, declinati, però, con modalità molto disomogenee nei diversi Paesi e con effetti distorsivi sulla concorrenza. La crisi energetica, inoltre, penalizza soprattutto le produzioni europee.
La forte accelerazione verso la transizione ambientale comporterà non un calo ma, al contrario, un aumento della domanda mondiale di chimica trainata sempre più dai contenuti tecnologici. Ad esempio, si stima che un veicolo a mobilità sostenibile richiederà un contenuto di chimica pari, in valore, a circa 2,5 volte quello di un veicolo a tecnologia tradizionale.