Chimica come solution provider


L’industria chimica - con prodotti quali gas medicinali, principi attivi farmaceutici, disinfettanti e prodotti per l’igiene, materiali per mascherine e altri dispositivi di protezione individuale - si è dimostrata indispensabile nella lotta al Covid-19 e nella tutela della salute.

Come riconosciuto dalla Commissione Europea già nel 2009 nell’High Level Group per la competitività dell’industria chimica europea, non solo la chimica non è un problema, ma rappresenta un vero e proprio “solution provider”.

La chimica è strategica per perseguire con successo la transizione ecologica e gli ambiziosi obiettivi del Green Deal europeo, primo fra tutti la neutralità climatica nel 2050, attraverso la messa a punto di soluzioni tecnologiche in grado di contrastare il cambiamento climatico e la scarsità delle risorse senza sacrificare il benessere.

Sono, infatti, moltissimi gli ambiti nei quali la chimica promuove lo sviluppo sostenibile, contribuendo al raggiungimento dei 17 obiettivi delle Nazioni Unite. Dalla bioeconomia alla valorizzazione dei rifiuti, dalla mobilità alla cattura e utilizzo della CO2 e allo sviluppo delle energie rinnovabili.

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Per far fronte al riscaldamento globale e alla limitata disponibilità di risorse energetiche, l’industria chimica ha sviluppato numerose tecnologie volte ad abbattere il consumo energetico delle abitazioni.

L’efficienza energetica consente, allo stesso tempo, importanti risparmi economici e fondamentali benefici ambientali, tenuto conto che gli edifici sono responsabili del 40% dei consumi complessivi di energia.

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Il contributo della chimica allo sviluppo sostenibile è centrale anche grazie a soluzioni che rendono le auto sempre più sicure ed eco-compatibili. C’è tanta chimica nelle auto di oggi, ma ancor più ce ne sarà in quelle del futuro. Da alcune analisi emerge che, al 2035, le auto elettriche conterranno almeno un 30% in più di chimica rispetto ai veicoli attuali.

Le auto a guida autonoma, per esempio, richiedono vernici in grado di proteggere i sensori dal freddo e dallo sporco. Le materie plastiche, che rendono le auto più leggere, così come elastomeri innovativi e additivi per i pneumatici, che riducono l’attrito, consentono di comprimere i consumi di carburanti. La chimica fornisce, inoltre, additivi, catalizzatori e carburanti alternativi in grado di abbattere le emissioni inquinanti e ha un ruolo di primo piano nello sviluppo delle batterie per le auto elettriche.

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La chimica è protagonista anche in tema di sicurezza alimentare, riduzione degli sprechi e lotta alla fame e alla sete nel mondo.

Nuove tecnologie e prodotti sempre più avanzati, sicuri e rispettosi dell’ambiente garantiscono i raccolti anche in condizioni avverse e in quantità assai più rilevanti, proteggono le colture dalle intemperie (teli per pacciamatura), difendono gli animali dalle malattie, migliorano la conservazione e la qualità dei prodotti alimentari, consentono la depurazione e la distribuzione di acqua potabile.

Anche gli imballaggi in plastica portano benefici evidenti, come dimostra la considerevole differenza di emissioni di CO2 tra la produzione del packaging e lo spreco alimentare che si verrebbe a generare in assenza di adeguate forme di conservazione: ad esempio, grazie alla plastica, si evitano 13 kg di emissioni di CO2 per ogni chilo di carne prodotta.

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