Ricerca e innovazione

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La portata delle sfide globali legate alla sostenibilità richiede l’adozione di soluzioni radicalmente nuove, molte delle quali dipendono in modo diretto dalla ricerca e innovazione nel settore chimico. L’industria chimica si trova oggi al centro di una trasformazione epocale: deve rispondere a esigenze ambientali, economiche e sociali sempre più complesse, contribuendo allo stesso tempo alla transizione verde e digitale.

Come evidenziato dallo “European Chemicals Industry Action Plan” del luglio 2025, la ricerca scientifica è un motore essenziale per lo sviluppo di nuove sostanze, materiali avanzati e tecnologie a basse emissioni, che permettono di ridurre l’impatto ambientale, migliorare l’efficienza energetica e promuovere l’economia circolare. Gli investimenti in innovazione da parte delle imprese chimiche sono quindi fondamentali per costruire soluzioni che oggi ancora non esistono, che saranno però cruciali per il miglioramento della società e dell’ambiente.

Parallelamente, la creazione di nuove sinergie tra imprese, centri di ricerca e istituzioni, così come il rafforzamento delle PMI chimiche, rappresentano leve strategiche per sostenere la competitività industriale in un contesto globale sempre più regolamentato. L’evoluzione dell’industria chimica verso un modello più sostenibile richiede infatti un approccio sistemico, supportato da politiche coordinate sia a livello nazionale, sia europeo.

Per affrontare questa trasformazione è indispensabile promuovere la ricerca e l’innovazione orientate alla sostenibilità, non solo per rispettare gli obiettivi ambientali, ma anche per rispondere alle domande sempre più sofisticate dei clienti e dei consumatori finali. Solo attraverso un impegno condiviso e continuo sarà possibile rendere l’industria chimica un pilastro attivo della transizione ecologica e digitale dell’Europa.

LA COLLABORAZIONE PER LA RICERCA

L’elevato contenuto scientifico e tecnologico dei prodotti delle imprese chimiche richiede conoscenze e competenze non sempre a disposizione internamente: il coinvolgimento di attori esterni all’impresa, come Università e Centri di Ricerca, è indispensabile per portare l’innovazione a un livello superiore.

Un campo in cui la ricerca collaborativa, il trasferimento tecnologico, la condivisione di know-how tra impresa e ricerca pubblica e gli investimenti in partnership pubblico-privato sono e saranno sempre più essenziali è quello dei materiali avanzati. Si tratta di vere e proprie tecnologie abilitanti, strategiche per la competitività industriale, fondamentali per posizionarsi nelle catene del valore e raggiungere l’autonomia tecnologica.

Le imprese chimiche sono consapevoli del ruolo della collaborazione pubblico-privato e della condivisione di conoscenze nel confronto con la crescente concorrenza internazionale e nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Un approccio di questo tipo è impegnativo, ma le Università possono rappresentare un attore importante, offrendo un sostegno alle imprese, attraverso eccellenti competenze di ricerca e strumentazioni di alto livello.

Federchimica sostiene e promuove attivamente la collaborazione per la nascita e lo sviluppo di nuove iniziative di ricerca e sviluppo delle imprese associate. In quest’ottica, la Federazione continua il censimento delle realtà impegnate nell’innovazione per la sostenibilità, integrando e aggiornando costantemente le informazioni disponibili sul portale dedicato Annuario sulla Ricerca Chimica.

LE RISORSE FINANZIARIE

Qualsiasi incremento degli investimenti nella ricerca, in tutti i settori, è essenziale per sviluppare nuove soluzioni che permettano di migliorare le condizioni di vita delle persone e di aumentare la competitività delle imprese e la loro produttività, garantendo quindi un generale benessere economico e sociale. Queste esigenze non riguardano solo l’innovazione nella chimica, ma anche in tutti i settori applicativi collaterali. Per questo motivo, per sviluppare innovazione, le imprese necessitano di supporto, non solo economico, dalle Istituzioni.

Un contesto normativo incerto e in continua evoluzione non può che frenare gli investimenti e lo sviluppo di nuove soluzioni.

Federchimica, da sempre, sostiene che gli strumenti finanziari dovrebbero essere resi strutturali e avere regole uniformi e una programmazione definita, in modo da semplificarne l’ottenimento e l’utilizzo.

A livello europeo, Horizon Europe, programma quadro per la ricerca e l’innovazione per il periodo 2021-2027, conferma l’orientamento della Commissione europea verso tematiche di ricerca sempre più collegate all’economia circolare, al clima e alla digitalizzazione, con l’obiettivo di raggiungere le sfide poste dall’Unione europea al 2030 e al 2050. La Commissione europea ha iniziato a lavorare sull’elaborazione del programma quadro che finanzierà la ricerca e l’innovazione per il periodo 2028-2034, insieme al Fondo europeo per la competitività. Dopo l’analisi delle richieste degli stakeholders, la Commissione europea ha predisposto le prime proposte di regolamenti, finalizzate a finanziare congiuntamente una sequenza coerente tra ricerca, innovazione, dimostrazione, sviluppo e implementazione. Le proposte, connesse tra loro, sembrano rappresentare un punto di partenza positivo rispetto al passato: sono disponibili più risorse per la ricerca ed è previsto un impegno per raggiungere regole armonizzate e dirette a sostenere la competitività dell’industria, intesa in tutte le sue dimensioni: startup, deep-tech, PMI innovative, mid-cap e grandi imprese ad alta intensità di ricerca.

Nella consapevolezza della complessità degli strumenti messi a disposizione dalle Istituzioni, nazionali ed europee, soprattutto per quelle imprese che non hanno risorse interne da dedicare, Federchimica sostiene la necessità di implementare politiche che facilitino l’accesso a bandi e agevolazioni, armonizzando, al contempo, gli iter autorizzativi. È importante anche continuare a lavorare per portare le istanze delle imprese nella discussione relativa all’evoluzione degli strumenti di finanziamento.



SAFE AND SUSTAINABLE BY DESIGN

Il piano d’azione dell’Unione europea sulla CSS (Chemicals Strategy for Sustainability) prevede la predisposizione di un quadro per la definizione di criteri a sostegno della progettazione, dello sviluppo, della produzione e dell’uso di sostanze chimiche e materiali evitando, o sempre più riducendo al minimo, gli impatti per la salute umana e l’ambiente. La Commissione europea ha, quindi, adottato una Raccomandazione che istituisce un quadro europeo di valutazione per sostanze chimiche e materiali sempre più sicuri e sostenibili fin dalla progettazione (“Safe and Sustainable by Design” – SSbD).

La Raccomandazione incoraggia l’innovazione per sostituire le sostanze con determinate caratteristiche di pericolosità nei prodotti e nei processi. L’obiettivo è sviluppare nuove sostanze chimiche e materiali, ottimizzare o riprogettare i processi produttivi e l’uso delle sostanze attualmente in commercio per migliorarne ulteriormente la sicurezza e la sostenibilità.

La Commissione europea, dopo un periodo di sperimentazione, sta iniziando a lavorare sulla revisione del quadro normativo.

Il quadro regolatorio appare molto complesso e distante dai processi di innovazione delle imprese. Perciò Federchimica collabora con Cefic nella predisposizione di commenti volti a indirizzare la Commissione europea nella revisione della Raccomandazione.



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