AGGIORNAMENTI A LIVELLO EUROPEO
GREEN DEAL ED ECONOMICA CIRCOLARE
In linea con il “Green Deal” approvato nel dicembre 2019 e con i successivi “Piano d’azione per l’economia circolare” e “Piano d’azione per azzerare l’inquinamento atmosferico, idrico e del suolo” (cd. “inquinamento zero”), la Commissione europea ha portato avanti diversi dossier relativi alla revisione delle norme sulla qualità delle acque, sulla riduzione delle emissioni, sul suolo e sui rifiuti.
Sono tutti temi di interesse per il settore chimico che Federchimica ha seguito con grande attenzione.
ACQUE
Uno dei principali obiettivi della Commissione europea è quello di prevenire e porre rimedio all’inquinamento di aria, acqua, suolo. Pertanto, in linea con il Piano d’Azione “Inquinamento Zero”, continuano i lavori legislativi avviati nel 2022 per rafforzare la protezione delle risorse idriche. Infatti proseguono i lavori relativi alla proposta di Direttiva che modifica la Direttiva 2000/60/CE (quadro per l’azione comunitaria in materia di acque), la Direttiva 2006/118/CE (protezione delle acque sotterranee dall’inquinamento e dal deterioramento) e la Direttiva 2008/105/CE (standard di qualità ambientale delle acque superficiali); è stata pubblicata la Direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane (UWWTD - rifusione della Direttiva 91/271/CEE); è stata presentata la Strategia europea sulla resilienza idrica.
Per quanto riguarda il primo dossier, la proposta di revisione degli elenchi di inquinanti delle acque superficiali e sotterranee prevede di includere sostanze “con effetti problematici ben documentati” sull’ambiente e sulla salute umana.
Nel 2024 il Parlamento europeo ha confermato l’inclusione nell’elenco di nuove sostanze con effetti problematici sull’ambiente e sulla salute umana, tra cui spiccano le sostanze poli- e per-fluoroalchiliche (PFAS), agrofarmaci e loro prodotti di degradazione (es. glifosato, il bisfenolo A) e alcuni prodotti farmaceutici utilizzati come antidolorifici, antinfiammatori e antibiotici. Il Consiglio dell’UE ha adottato il proprio mandato negoziale a giugno 2024, consentendo l’avvio dei negoziati interistituzionali (“trilogo”), ancora in corso. Si prevede che la direttiva aggiornata rafforzerà il principio di precauzione, includendo nuovi obblighi di monitoraggio e limiti più stringenti per sostanze persistenti, mobili e tossiche. Rimane alta l’attenzione verso le problematiche emergenti legate alla presenza combinata di contaminanti e alla valutazione degli effetti cumulativi, in coerenza con gli obiettivi della Strategia per le sostanze chimiche sostenibili (CSS).
Federchimica continua a seguire attivamente le proposte nell’ambito delle discussioni in corso, a livello nazionale ed europeo.
Sul tema del trattamento delle acque reflue urbane (UWWTD), a seguito dell’accordo politico raggiunto nell’aprile 2024, è stata formalmente adottata e pubblicata la nuova Direttiva (UE) 2024/3019. Tale Direttiva è entrata in vigore l’1 gennaio 2025 e gli Stati membri avranno 30 mesi di tempo per recepirla nei rispettivi ordinamenti nazionali.
Le principali novità introdotte riguardano: l’obbligo di trattamento avanzato (c.d. trattamento quaternario) per la rimozione dei microinquinanti, l’introduzione di nuovi requisiti in materia di neutralità energetica entro il 2040 e di recupero dei nutrienti dai fanghi di depurazione, il monitoraggio obbligatorio di microplastiche e di alcuni virus (tra cui SARS-CoV-2), nonché dei PFAS, negli impianti di trattamento delle acque con capacità superiore a 10.000 abitanti equivalenti e l’applicazione del principio della responsabilità estesa del produttore (EPR), che coinvolgerà i produttori di farmaci ad uso umano e cosmetici nel finanziamento delle tecnologie di trattamento quaternario.
Federchimica ha seguito l’intero iter legislativo con l’obbiettivo di promuovere lo sviluppo di una normativa tecnicamente realizzabile, economicamente sostenibile e coerente con l’evoluzione scientifica. Gli impatti della Direttiva sulle imprese chimiche saranno rilevanti sia in termini di adempimenti, sia di opportunità legate all’innovazione tecnologica nel trattamento delle acque.
Infine, a giugno 2025, la Commissione europea ha ufficialmente presentato la Strategia per la resilienza idrica dell’UE, uno degli strumenti chiave annunciati nel Green Deal per affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici sulla disponibilità e la gestione sostenibile delle risorse idriche. Il documento, accompagnato da un piano d’azione, propone misure coordinate per ridurre i rischi legati alla siccità e alle inondazioni, migliorare l’efficienza idrica nei settori produttivi e garantire un accesso equo e sicuro all’acqua potabile.
EMISSIONI IN ATMOSFERA
Il 5 aprile 2022 la Commissione europea aveva presentato due proposte legislative per la revisione della Direttiva sulle emissioni industriali (IED) e del Regolamento sul registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti (E-PRTR).
L’iter di revisione della Direttiva sulle emissioni industriali, seguito fin dalle prime fasi da Federchimica, si è concluso e il provvedimento è stato pubblicato il 15 luglio 2024. In 22 mesi di tempo, ovvero entro l’1 luglio 2026, gli Stati membri devono recepire la Direttiva nel proprio ordinamento, che in Italia avverrà con una modifica del D.Lgs. 152/2006, Parte II.
In Italia, il 25 giugno 2025 è stata pubblicata la Legge 13 giugno 2025, n. 91 "Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea - Legge di delegazione europea 2024", con la quale il Governo ha avviato l’iter per il recepimento.
È stato inoltre pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 2 maggio 2024 il Regolamento (UE) 2024/1244 relativo alla comunicazione dei dati ambientali delle installazioni industriali e alla creazione di un Portale sulle emissioni industriali. Il provvedimento è entrato in vigore il 22 maggio 2024 e sarà applicabile dal 1° gennaio 2028, quando sostituirà, abrogandolo, il Regolamento 166/2006.
BEST AVAILABLE TECHNIQUE REFERENCE DOCUMENTS
Per quanto riguarda la revisione dei BREF (Best Available Technique Reference Documents), a dicembre 2022 sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea le conclusioni sulle BAT (Best Available Techniques) del BREF WGC (gestione e trattamento degli scarichi gassosi) e del BREF TXT (industria tessile) e a gennaio 2023 è avvenuta la conclusiva pubblicazione dei BREF sul sito web dell’EIPPCB (European Integrated Pollution Prevention and Control Bureau). Federchimica, oltre alle attività coordinate da Cefic a livello europeo e al confronto con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica a livello nazionale, partecipa ad un tavolo tecnico, istituito da Regione Lombardia, per definire delle Linee di indirizzo comuni per l'applicazione omogenea, nella Regione, del BREF WGC, in vista del riesame delle autorizzazioni da effettuarsi entro il 12 dicembre 2026.
A novembre 2021 è stato, inoltre, avviato dalla Commissione europea l’iter di revisione del BREF LVIC (Large Volume Inorganic Chemicals), il documento tecnico di riferimento relativo alla fabbricazione di grandi volumi di prodotti chimici inorganici. Il nuovo documento avrà un campo di applicazione molto esteso e diversificato e sostituirà due BREF attualmente esistenti (LVIC-AAF - Ammonia, Acids and Fertilizers, e LVIC-S - Solids and Others).
Per la revisione di questo documento è stato attivato il Technical Working Group, all’interno del quale, nella delegazione italiana, sono presenti alcune imprese chimiche. A ottobre 2022 si è tenuto il kick-off meeting per lo sviluppo del questionario per la raccolta di dati specifici degli impianti, che la Commissione ha somministrato alle imprese interessate dal BREF LVIC a gennaio 2024. La raccolta dati si è conclusa e dal 9 all'11 aprile scorsi si è tenuto il primo Data Workshop sul BREF LVIC.
GAS FLUORURATI E SOSTANZE OZONO-LESIVE
Il 5 aprile 2022 la Commissione ha adottato la proposta di Regolamento sui gas fluorurati a effetto serra e la proposta di Regolamento sulle sostanze che riducono lo strato di ozono.
Entrambe le proposte intendono riallineare la legislazione europea vigente sui gas fluorurati e sulle sostanze che riducono lo strato di ozono agli obiettivi del Green Deal europeo e della normativa europea sul clima, nonché ai recenti obblighi internazionali cui l'Unione europea deve far fronte in base al Protocollo di Montreal, che stabilisce i termini di scadenza entro cui le Parti firmatarie si impegnano a contenere i livelli di produzione e di consumo delle sostanze dannose per la fascia d’ozono stratosferico (halon, tetracloruro di carbonio, clorofluorocarburi, idroclorofluorocarburi, tricloroetano, metilcloroformio, bromuro di metile, bromoclorometano). Il Protocollo, inoltre, disciplina gli scambi commerciali, la comunicazione dei dati di monitoraggio, l’attività di ricerca, lo scambio di informazioni e l’assistenza tecnica ai Paesi in via di sviluppo.
Nel corso dell’ultimo anno sono stati compiuti significativi passi avanti nell’iter normativo, portando all’adozione definitiva dei due regolamenti.
Per quanto riguarda i gas fluorurati, Il Regolamento (UE) 2024/573, pubblicato il 20 febbraio 2024 ed entrato in vigore l’11 marzo 2024, ha abrogato il Regolamento (UE) n. 517/2014.
Il nuovo regolamento introduce requisiti più stringenti per l’uso e la commercializzazione dei gas fluorurati, in particolare in relazione al loro potenziale di riscaldamento globale (GWP). Sono previsti divieti progressivi sull’uso di F-gas con GWP elevato e un rafforzamento dei controlli sulle attività di manutenzione, recupero e smaltimento.
In attuazione del regolamento, la Commissione ha pubblicato una serie di regolamenti di esecuzione per armonizzare i requisiti tecnici e operativi. In particolare:
- Regolamento di esecuzione (UE) 2024/2174: stabilisce il formato delle etichette per determinati prodotti e apparecchiature contenenti gas fluorurati;
- Regolamento di esecuzione (UE) 2024/2195: stabilisce il formato e le modalità di trasmissione delle informazioni annuali relative alla produzione, importazione, esportazione e uso di F-gas;
- Regolamento di esecuzione (UE) 2024/2215: certificazione delle persone e delle imprese per apparecchiature contenenti F-gas (refrigerazione, pompe di calore, container, recupero gas, smantellamento, ecc.);
- Regolamento di esecuzione (UE) 2024/2473: registrazione degli operatori nel portale F-gas (licenze per immissione in commercio);
- Regolamento di esecuzione (UE) 2025/623: certificazione per attività di recupero di solventi a base di F-gas;
- Regolamento di esecuzione (UE) 2025/625: certificazione per persone e imprese che operano su apparecchiature fisse antincendio contenenti F-gas;
- Regolamento di esecuzione (UE) 2025/627: certificazione per attività su commutatori elettrici fissi contenenti F-gas.
Per quanto riguarda le sostanze lesive dello strato di ozono, sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea del 20 febbraio 2024 è stato pubblicato il Regolamento (UE) 2024/590 che abroga il Regolamento (CE) n. 1005/2009. Anche il Regolamento (UE) 2024/590 è entrato in vigore l’11 marzo 2024.
Il nuovo regolamento conferma il divieto di produzione, uso, immissione sul mercato, fornitura, importazione ed esportazione delle sostanze elencate nell’Allegato I, salvo deroghe per usi essenziali. Sono inoltre introdotti obblighi di registrazione dei controlli e delle riparazioni, il recupero obbligatorio in fase di dismissione e controlli periodici sui sistemi contenenti tali sostanze. Il sistema di licenze elettroniche viene potenziato e integrato con il portale doganale dell’UE.
Federchimica ha seguito da vicino l’evoluzione normativa a livello sia nazionale sia europeo. L’attenzione resta alta sulle modalità di implementazione dei nuovi obblighi, sull’impatto per le imprese del settore e sulle opportunità offerte dalle tecnologie alternative e a minore impatto ambientale.
IMBALLAGGI
Sempre nell’ambito degli obiettivi del Green Deal e del Piano per l’Economia circolare di ridurre le emissioni di CO2, la produzione di rifiuti e l’utilizzo di materie prime, la Commissione europea ha lavorato per rivedere la normativa sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio. L’iniziativa legislativa ha preso la forma di una proposta di Regolamento (PPWR) che la Commissione ha presentato il 30 novembre 2022.
In coordinamento con Confindustria, Federchimica ha seguito con grande attenzione l’iter di approvazione della proposta, supportando le azioni del Governo italiano volte a modificare diversi punti critici del testo elaborato dalla Commissione e seguendo i lavori anche del Parlamento europeo. Il Regolamento 2025/40, sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il 22 gennaio 2025. Federchimica ha partecipato alle due consultazioni pubbliche aperte dalla Commissione europea sull'etichettatura degli imballaggi e dei contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti e alla redazione del Vademecum di CONAI sulle misure di prevenzione di cui al Regolamento 2025/40 sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggio.
SPEDIZIONI DI RIFIUTI
Con la revisione del Regolamento relativo alle spedizioni di rifiuti (Waste Shipment Regulation), la Commissione europea ha voluto definire norme più rigorose per l’esportazione, un sistema più efficiente per la loro circolazione e un’azione più incisiva contro il traffico illegale.
Le esportazioni di rifiuti verso Paesi non appartenenti all’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) saranno limitate e autorizzate solo se i Paesi terzi saranno disposti a ricevere determinati rifiuti e saranno in grado di gestirli in modo sostenibile. Le spedizioni di rifiuti verso i Paesi OCSE saranno monitorate e potranno essere sospese in caso di gravi problemi ambientali nel Paese di destinazione. Il Regolamento 2024/1157 è entrato in vigore il 20 maggio 2024 e le sue disposizioni si applicheranno dal 21 maggio 2026. Il provvedimento abroga il
Regolamento previgente 1013/2006, che continuerà però ad applicarsi fino al 2026.
Tra le disposizioni di maggiore interesse vi è il divieto dell'esportazione dei rifiuti di plastica, anche non pericolosi, verso Paesi non appartenenti all'OCSE (con possibile deroga, su richiesta degli stessi Paesi), mentre quella verso Paesi OCSE sarà consentita nel rispetto della procedura di previa notifica scritta e consenso ("Pic").
MICROPLASTICHE
Il 16 ottobre 2023 la Commissione europea ha presentato una proposta di Regolamento volta a prevenire l'inquinamento da microplastica causato dal rilascio accidentale di pellet di plastica che rappresenta uno dei maggiori fattori di dispersione nell'ambiente. In base alla nuova disciplina, tutti gli operatori dell'UE che manipolano pellet in plastica dovranno adottare le misure precauzionali necessarie ad evitarne la diffusione nell'ambiente. Le norme proposte prevedono inoltre: migliori pratiche di trattamento e manipolazione per gli operatori, a seconda delle dimensioni dell'impianto o del volume di quantità trasportate; certificazione obbligatoria per gli operatori più grandi e autodichiarazioni di conformità per le imprese più piccole; una metodologia armonizzata per calcolare il rilascio di microplastiche nell'ambiente. La proposta della Commissione si inserisce nelle iniziative per l'attuazione del Green Deal europeo e mira a rafforzare la Strategia europea sulla plastica nell'economia circolare (2018), il Piano d'azione per l'economia circolare (2020) e il Piano d'azione per l'inquinamento zero (2021).
Il Parlamento europeo ha approvato in prima lettura, nell’aprile 2024, una serie di emendamenti che rafforzano la proposta iniziale, includendo obblighi di notifica alle autorità in caso di rilascio accidentale, una più ampia definizione di pellet e obblighi di etichettatura rafforzati. Il Consiglio ha adottato la propria posizione nel dicembre 2024, includendo ulteriori disposizioni per il trasporto marittimo e fluviale.
L’8 aprile 2025 le tre istituzioni hanno raggiunto un accordo provvisorio sul testo definitivo, approvato in sede di Commissione ENVI a maggio 2025. L’adozione formale del Regolamento è attesa entro fine anno, con entrata in vigore prevista dopo 18 mesi dalla pubblicazione. La proposta, inoltre, attua le disposizioni restrittive sull'aggiunta intenzionale di microplastiche nei prodotti chimici, introdotte con la modifica dell’allegato XVII del Regolamento REACH. A settembre 2023 è stato pubblicato il Regolamento 2023/2055 che aggiunge la voce 78 relativa alle microparticelle di polimeri sintetici. Tale restrizione è stata proposta dalla Commissione europea che ha ritenuto che l’uso intenzionale di microparticelle di polimeri sintetici e il conseguente rilascio nell’ambiente rappresenti un rischio inaccettabile. Per questo motivo ha previsto un divieto totale all’immissione sul mercato per quei settori e applicazioni nei quali il rilascio nell’ambiente è considerato inevitabile mentre ha proposto un obbligo di informazione sui rilasci derivanti da usi esclusi dal divieto.
DIRETTIVA QUADRO SUI RIFIUTI
Nel 2022 la Commissione europea ha avviato la revisione della Direttiva Quadro sui Rifiuti con i seguenti obiettivi: limitare e prevenire la produzione di rifiuti e aumentare il riutilizzo e la preparazione efficiente, in termini di costi, per il riutilizzo e il riciclaggio di qualità, anche per gli oli usati e i tessili. La proposta di revisione da parte della Commissione, pubblicata il 5 luglio 2023 e sulla quale è stato raggiunto un accordo in fase di trilogo, è focalizzata sui settori alimentare, tessile e calzaturiero e non riguarda i rifiuti industriali. L’iter di approvazione è ormai concluso e si attende la pubblicazione del provvedimento.
Inoltre, a seguito della pubblicazione del Circular Economy Act (CEA), si prevede una ulteriore revisione della Direttiva Quadro sui Rifiuti. Federchimica, per il tramite del Cefic, sta seguendo il tema, fornendo suggerimenti che possano contribuire a ridurre gli oneri amministrativi e facilitare la transizione circolare.
STRATEGIA DELL’UE PER IL SUOLO
La strategia dell’UE per il suolo definisce un quadro di misure, sia volontarie, sia vincolanti, per la protezione, il ripristino e l’uso sostenibile del suolo: l’obiettivo è quello di aumentare il carbonio nei terreni agricoli, combattere la desertificazione, ripristinare i terreni degradati e garantire che, entro il 2050, tutti gli ecosistemi terrestri siano in buona salute. Il 5 luglio 2023, la Commissione europea ha pubblicato la proposta di Direttiva sul monitoraggio del suolo e, dopo aver seguito il consueto iter di approvazione, in fase di trilogo è stato raggiunto un accordo. Federchimica ha seguito l’iter del provvedimento fin dalle prime fasi, sostenendo la necessità di rispettare il principio di sussidiarietà, tenendo in considerazione le legislazioni nazionali esistenti. In Italia, infatti, la normativa sul suolo e sulle bonifiche è consolidata e pertanto sarebbe opportuno mantenere quanto già in essere.
DEFORESTAZIONE
Il 9 giugno 2023 è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il Regolamento (UE) 2023/1115 relativo alla messa a disposizione sul mercato dell’Unione e all’esportazione dall’Unione di determinate materie prime e determinati prodotti associati alla deforestazione e al degrado forestale.
Il Regolamento dispone che per le materie prime e i prodotti indicati nell’Allegato I vengano soddisfatte una serie di condizioni atte a garantire che le catene di approvvigionamento siano esenti da deforestazione.
Entrato in vigore il 29 giugno 2023, il provvedimento prevedeva l’applicabilità degli obblighi a partire dal 30 dicembre 2024 per le medie e grandi imprese e dal 30 giugno 2025 per le micro e piccole imprese. A causa dei ritardi nella messa a disposizione di informazioni e strumenti, il 2 ottobre 2024 la Commissione europea ha proposto un ulteriore periodo di 12 mesi per la preparazione delle imprese all'applicazione del provvedimento.
La proposta di proroga è stata accolta favorevolmente da parte del Consiglio e del Parlamento europeo; quest’ultimo, inoltre, il 14 novembre 2024 ha adottato una serie di emendamenti volti ad introdurre una nuova categoria di Paesi che "non presentano alcun rischio" in materia di deforestazione, in aggiunta alle tre categorie esistenti di rischio "basso", "standard" e "alto".
Il 3 dicembre 2024, in occasione dell’incontro di negoziato interistituzionale tra Consiglio e Parlamento, viene raggiunto l’accordo provvisorio sul testo definitivo; gli emendamenti del Parlamento europeo sono stati respinti.
Il 23 dicembre 2024 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea il Regolamento (UE) 2024/3234, che sposta la data di applicazione delle disposizioni al 30 dicembre 2025 per le medie e grandi imprese e al 30 giugno 2026 per le micro e piccole imprese.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Il 12 luglio 2024 è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il Regolamento (UE) 2024/1689 relativo alle norme armonizzate sull’intelligenza artificiale (IA). Con l'obiettivo di promuovere un'adozione dell’IA affidabile, il testo costituisce il primo atto normativo in materia di IA a livello europeo.
Il Regolamento definisce livelli di rischio (inaccettabile, alto, limitato, minimo) per i sistemi di IA in funzione del caso d’uso e dell’impatto su salute, sicurezza e diritti fondamentali. In aggiunta alla conformità dei requisiti specifici per il livello di rischio, i fornitori e gli utilizzatori dei sistemi di IA devono garantire un livello sufficiente di alfabetizzazione in materia di IA nei confronti del personale addetto. Il provvedimento si riferisce anche ai modelli di IA per finalità generali (GPAI), per i quali sono richiesti ulteriori adempimenti in termini di trasparenza, diritto d’autore e sicurezza.
Il Regolamento è entrato in vigore l’1 agosto 2024 e diventerà pienamente applicabile il 2 agosto 2027.
AGGIORNAMENTI A LIVELLO NAZIONALE
RIFIUTI E IMBALLAGGI
In tema rifiuti, al fine di rispettare il cronoprogramma della strategia nazionale per l’economia circolare, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica - con il decreto direttoriale del 25 marzo 2024 - ha fissato la programmazione delle attività per il 2024 sul tema end of waste. In particolare, oltre allo schema sullo spazzamento stradale, tra i materiali e le filiere produttive che avranno priorità di “end of waste” si segnalano i rifiuti tessili (iter da riprendere), i rifiuti da plastiche (da avviare ex-novo) e i rifiuti da membrane bituminose (da avviare ex-novo). L’attività del Ministero si è concentrata sulla predisposizione del decreto relativo ai rifiuti tessili.
TRACCIABILITÀ DEI RIFIUTI
Per quanto riguarda la tracciabilità dei rifiuti, a fronte della soppressione, nel 2019, del Sistema di Controllo della Tracciabilità dei Rifiuti (SISTRI) e della contemporanea istituzione del nuovo Registro elettronico nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (RENTRI), il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato il Decreto 4 aprile 2023, n. 59 e, successivamente, tre decreti direttoriali e un portale dedicato, relativi alla disciplina del sistema di tracciabilità dei rifiuti e del registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti.
In aggiunta alla formazione prevista dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, con la collaborazione dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali e Unioncamere, Federchimica ha realizzato il 12 novembre 2024 un secondo incontro informativo per le imprese per illustrare le disposizioni relative ai soggetti obbligati ad aderire al RENTRI, agli scaglioni temporali previsti per i nuovi obblighi, alla modalità di iscrizione e all’accesso e l’utilizzo delle funzionalità dell’area DEMO.
BONIFICHE
Oltre all’iter a livello europeo per l’approvazione della direttiva dul monitoraggio del suolo, in tema di bonifica dei siti contaminati si segnala che il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, con il supporto dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), nell’ambito di un apposito Gruppo di lavoro, ha aperto una consultazione delle parti interessate per la modifica degli allegati in materia di bonifica dei siti inquinati, alla quale Federchimica ha risposto.
PLASTIC TAX
La cosiddetta “Plastic Tax”, ovvero l’imposta sui manufatti di plastica monouso (MACSI), estremamente impattante su tutte le imprese, era stata introdotta dalla legge di bilancio 2020 a fine 2019. L’aliquota dell’imposta è fissata a 0,45 €/kg di plastica (esclusa la plastica biodegradabile ai sensi della norma UNI EN 13432:2002 e la plastica riciclata) contenuta nei MACSI. L’applicazione dell’imposta, che era inizialmente prevista a partire dal 1° luglio 2020, ha subito diversi slittamenti e attualmente risulta differita all’1 luglio 2026.
SEVESO
Il 7 maggio 2025 sono state presentate da ARPA Lombardia le “Linee Guida per l'Analisi del Rischio ai fini della redazione del Rapporto di Sicurezza secondo la Direttiva Seveso D.Lgs 105/2015”, che identificano i passaggi da seguire per una corretta Analisi di Rischio per la gestione degli incidenti rilevanti. Il documento è stato messo in consultazione da Regione Lombardia per 30 giorni e Federchimica ha risposto.
SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
REACH - OCCUPATIONAL HEALTH
A livello europeo, un argomento in discussione che continua a destare molta preoccupazione è quello dell’interfaccia “REACH - Occupational Health”. È infatti ormai l’ECHA a fornire regolarmente raccomandazioni in merito ai limiti di esposizione professionale.
DIRETTIVA CANCEROGENI, MUTAGENI E REPROTOSSICI E DIRETTIVA AGENTI CHIMICI
Sempre a livello europeo, sono proseguiti i lavori di revisione delle Direttive Cancerogeni, Mutageni e Reprotossici (CMRD, 2004/37/CE) e Agenti Chimici (CAD, 1998/24/CE). È infatti in elaborazione una nuova proposta di Direttiva di revisione della CMRD, che dovrebbe contenere i valori limite di altre cinque sostanze. Inoltre, si attende, entro il 9 aprile 2026, il recepimento italiano della Direttiva (UE) 2024/869, che ha modificato la CMRD per quanto riguarda i valori limite del piombo e la CAD per quanto riguarda i valori limite dei diisocianati. Infine, in relazione alla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un’esposizione all’amianto durante il lavoro, è atteso, entro il 21 dicembre 2025, il recepimento della Direttiva (UE) 2023/2668, che ha abbassato i valori limite di esposizione all’amianto.
AGGIORNAMENTO A LIVELLO NAZIONALE
A livello nazionale, con il D.Lgs. 135/2024 è stata recepita, con alcuni mesi di ritardo, la Direttiva (UE) 2022/431, recante la 4° revisione della Direttiva Cancerogeni, Mutageni e Reprotossici. Il decreto, in attuazione della Direttiva, ha ampliato il campo di applicazione del Capo II del Titolo IX del D.Lgs. 81/08 alle sostanze tossiche per la riproduzione di categoria 1A o 1B.
Inoltre, è stato pubblicato, con quasi tre anni di ritardo, il nuovo Accordo Stato-Regioni che accorpa, rivisita e modifica gli esistenti Accordi sulla formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, individuando
- la durata, i contenuti minimi e le modalità della formazione obbligatoria a carico del datore di lavoro;
- le modalità della verifica finale di apprendimento obbligatoria per i discenti di tutti i percorsi formativi e di aggiornamento obbligatori in materia di salute e sicurezza sul lavoro e le modalità delle verifiche di efficacia della formazione durante lo svolgimento della prestazione lavorativa.
ENTI DI NORMAZIONE
A livello nazionale, a novembre 2024 è stata pubblicata la norma UNI 11958 sugli ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento, che fornisce criteri per l’identificazione dei pericoli e la valutazione dei rischi nei suddetti luoghi.
Molto attivo a livello europeo è anche l’Advisory Committee on Safety and Health (ACSH), suddiviso in gruppi di lavoro specifici; tra questi il Working Party on Chemicals, caratterizzato dalla presenza di componenti delle autorità, dei datori di lavoro e dei lavoratori che affronta tematiche di interesse quali il biomonitoraggio, la revisione della Direttiva Cancerogeni, Mutageni e Reprotossici e della Direttiva Agenti Chimici, redigendo posizioni e formulando commenti.
UNICHIM, l’Associazione per l’unificazione nel settore dell’industria chimica, prosegue il monitoraggio dell’evoluzione normativa di ambito chimico a livello europeo. Inoltre, dopo aver revisionato e tradotto la norma UNI EN 689 “Esposizione nei luoghi di lavoro - Misurazione dell’esposizione per inalazione agli agenti chimici - Strategia per la verifica della conformità coi valori limite di esposizione occupazionale”, porta avanti attività di diffusione della stessa e del documento di supporto “Modalità di applicazione della norma UNI EN 689:2019”, anche tramite specifici corsi di formazione.