Uno studio della Commissione Europea ha dimostrato la crescita ininterrotta dei costi della regolamenta-zione per l’industria chimica europea, in particolare dopo l’introduzione del REACH nel 2007 (sistema di registrazione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche) e del CLP nel 2008 (sistema di classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze e delle miscele). Dalla relazione della Commissione sull'attuazione del REACH del 2018 emerge che l'impatto per le imprese è risultato molto superiore alle previsioni: circa 2,5 miliardi a fronte di 1,7 miliardi stimati per il periodo 2007-2013.
Alla luce delle profonde revisioni di questi due Regolamenti e di molti altri previste dal Green Deal, l’impatto sulle imprese sarà ancor più significativo con rischi di riduzione della disponibilità di prodotti chimici anche in assenza di validi sostituti.
Pur essendo gli aspetti normativi sempre più definiti a livello europeo (con Regolamenti anziché Direttive), in Italia si riscontrano incertezze interpretative e disomogeneità nell’applicazione, oltre che ritardi nel rispetto dei tempi degli iter autorizzativi. Per attivare gli investimenti necessari alla trasformazione industriale e non veder sfumare importanti opportunità di sviluppo, assume particolare rilevanza l’accelerazione e la certezza dei tempi nei processi di autorizzazione e controllo (attualmente i tempi effettivi per le autorizzazioni possono raggiungere 1-3 anni a fronte dei 5-6 mesi previsti).