Sono
fibre tessili fatte dall’uomo che, per produrle, utilizza composti esistenti in natura come la cellulosa, il petrolio, l’acqua, l’azoto e altri elementi in piccole dosi.
Esse si dividono in due grandi famiglie: artificiali e sintetiche.
- Le fibre artificiali si ottengono da materie prime rinnovabili, come la cellulosa del legno e i linters di cotone, e sono del tutto assimilabili alle fibre naturali.
- Le fibre sintetiche traggono origine da polimeri diversi ottenuti tramite sintesi chimiche e, con le loro caratteristiche innovative, rappresentano “l’evoluzione della specie”.
Il grande vantaggio delle fibre fatte dall’uomo è quello di poter essere programmate su misura in funzione delle specifiche applicazioni a cui sono destinate. Potremo avere quindi, a seconda delle necessità, fibre brillanti od opache, elastiche o rigide, morbidissime o ruvide, delicate o ultraresistenti, colorate o trasparenti.
Nell’era dell’informazione, della multimedialità e della divulgazione scientifica, permangano purtroppo aree consistenti di disinformazione su problematiche importanti, che sono trattate facendo ancora ricorso a stereotipi e a luoghi comuni che dovrebbero essere ormai da tempo superati.
Le fibre artificiali e sintetiche spesso sono ritenute essere la causa di cattivi odori e allergie, vengono considerate fibre non confortevoli da indossare, poco sicure e pericolose per l’ambiente. Nessuno di questi stereotipi è vero (scoprilo attraverso
Vestire informati), anzi: le fibre chimiche, grazie a un continuo sforzo di ricerca e sviluppo, sono in grado di contribuire a prevenire, ridurre o addirittura risolvere questi problemi.
Le aziende di questo comparto sono rappresentate da
AssofibreCirfs Italia.