L’industria chimica è un settore ad alta intensità di ricerca: a livello europeo, gli addetti dedicati sono il 5,7% a fronte di una media manifatturiera pari al 3,6%.
Grazie all’innovazione tecnologica, la chimica è in grado di fornire soluzioni alle grandi sfide sociali: lotta ai cambiamenti climatici, economia circolare, maggiore sostenibilità attraverso la gestione sicura delle sostanze chimiche, nuovi metodi di lavorazione e materie prime alternative, energia e trasporti puliti. Tuttavia, non è scontato che queste soluzioni vengano sviluppate in Europa: qualora fossero progettate in altre parti del mondo e poi importate, si perderebbero opportunità di crescita e posti di lavoro altamente qualificati e ben retribuiti.
Per garantire un futuro alla chimica e a tutta l’industria manifatturiera europea è fondamentale un impegno crescente nella ricerca. La chimica europea investe in R&S oltre 9 miliardi di euro e l’intensità di ricerca – dopo il calo sperimentato negli anni Novanta e Duemila, comune a tutte le principali economie avanzate – mostra dal 2011 una tendenza crescente. Le nuove frontiere tecnologiche (chimica sostenibile e da fonti rinnovabili, nanotecnologie e biotecnologie) stanno contribuendo a dare nuovo slancio alla ricerca.
Anche la Cina punta a rafforzare la sua capacità innovativa: le spese di R&S superano gli 11 miliardi di euro, con un’incidenza sul fatturato inferiore alla media europea (0,8% contro 1,9%).