La chimica, in quanto industria ad elevato contenuto tecnologico, avrà sempre più bisogno di giovani menti dotate di una solida formazione e specifiche competenze soprattutto nelle materie scientifiche: attualmente, il 22% degli addetti del settore ha meno di 35 anni.
Nonostante i rilevanti fattori di incertezza che condizionano il quadro generale, le imprese stanno investendo sui giovani anche per dotarsi di nuove competenze in ambiti strategici e orientati alla sostenibilità quali la ricerca e la digitalizzazione. Dal 2015 l’occupazione under-35 è aumentata del 22% a fronte di un incremento decisamente più contenuto nell’industria manifatturiera (+11%). Inoltre, la retribuzione oraria di un giovane dipendente dell’industria chimica risulta superiore del 18% alla media nazionale. 
Ogni anno, in media, vengono instaurati nuovi contratti per oltre il 10% dell’occupazione settoriale, dei quali circa il 30% coinvolge persone con meno di 30 anni. Inoltre, circa il 22% delle le imprese chimiche e farmaceutiche hanno ospitato persone in tirocinio nel 2023, contro una media manifatturiera del 15%, di cui circa il 15% attivando collaborazioni con istituti scolastici e professionali. 
 L’industria chimica si conferma, pertanto, un’importante opportunità di formazione e lavoro per molti giovani attraverso l’attivazione, ogni anno, di circa 5.000 tra stage e posizioni lavorative.