Il settore chimico e farmaceutico rappresenta il principale sbocco professionale per i laureati in discipline chimiche (37% del totale), testimoniando così il rapporto per certi versi unico e privilegiato tra questa industria e la sua scienza. 
Esistono, però, svariate possibilità di impiego anche negli altri settori industriali (23%), che utilizzano prodotti e tecnologie chimiche, così come nei servizi privati (15%), che spesso fungono da fornitori specializzati della stessa industria chimica. Anche il settore pubblico (25%) offre diversi sbocchi lavorativi, tanto nella ricerca e nell’insegnamento quanto negli enti volti alla tutela della sicurezza e dell’ambiente (quali ASL, ARPA, etc).
Per facilitare le opportunità di ingresso nel mondo del lavoro, è importante la rispondenza della formazione alle esigenze delle imprese. In Italia, alla luce della rilevante presenza di imprese attive nella formulazione chimica, pari al 45% del valore della produzione, è importante che gli insegnamenti universitari valorizzino non solo la chimica di sintesi, ma anche quella delle formulazioni.
 Già dopo un solo anno dal conseguimento del titolo, la laurea in discipline chimiche è valutata da parte dei laureati come molto efficace nel 78,5% dei casi, a confronto con una media del 63,2% nella generalità dei percorsi formativi, restituendo una coerenza percepita tra competenze acquisite in fase di studio e richieste dal settore (dati Excelsior).