Federchimica ha assegnato gli annuali
Premi di Laurea destinati a tesi magistrali provenienti da tutta Italia, di interesse industriale, in chimica e ingegneria chimica.
Si tratta di una iniziativa nata nel 2008 e che ha premiato nel tempo tesi di laurea realizzate grazie dalla proficua
collaborazione tra università e imprese, che si sono distinte per il loro carattere innovativo su temi come la sostenibilità dei processi e dei prodotti, i nuovi materiali e l’economia circolare.
In occasione della cerimonia di consegna dei riconoscimenti è
intervenuta, con un videomessaggio, Anna Maria Bernini, Ministro dell’Università e della Ricerca. «La chimica è la scienza che più di tutte si trasforma. Ma ogni trasformazione parte sempre dalle persone – ha spiegato il Ministro -. Noi ne siamo consapevoli. E per questo lavoriamo sulla formazione. Una formazione che sia di qualità, flessibile, che sappia vedere lontano. Spingiamo sull’orientamento e sulle discipline STEM. Investiamo sul capitale umano con dottorati innovativi, industriali, tirocini avanzati. E rafforziamo l’internazionalizzazione. Ecco, questa giornata va in questa direzione. I 14 giovani che oggi premiamo hanno trasformato una tesi in una scia di futuro. Questi 14 giovani talenti sono volti, menti e cuori straordinari della chimica italiana che guarda lontano. A tutti loro i miei complimenti».
Francesco Buzzella, Presidente di Federchimica ha commentato: «La formazione tecnico scientifica è un’importante leva di crescita e sviluppo delle nuove generazioni che, nel settore chimico, possono trovare spazio e opportunità. Chi studia chimica ha accesso a percorsi professionali qualificati, con livelli di scolarizzazione e retribuzioni eccellenti».
I dati confermano l'alto valore dell'occupazione nel settore:
nelle imprese chimiche il 27% degli addetti è laureato, il doppio rispetto alla media del settore manifatturiero. L'occupazione è stabile, con il
96% dei contratti a tempo indeterminato, e le retribuzioni sono superiori di quasi il 35% rispetto alla media italiana. Inoltre,
l’occupazione under 35 è aumentata del 22% negli ultimi otto anni. I laureati in chimica e ingegneria chimica sono preziosissimi per l'industria, tanto che
il 93% di loro trova occupazione ad un anno dalla laurea.
Nonostante questi dati di successo, il settore manifesta preoccupazione per il divario formativo: «I corsi di laurea in chimica continuano a registrare poche iscrizioni, con la conseguente difficoltà di reperimento del personale per le nostre aziende. Se da un lato abbiamo un’urgenza di vocazioni, dall’altro occorre adeguare i percorsi formativi alle reali esigenze delle imprese. Per questo Federchimica ha costruito negli anni alleanze con il sistema della formazione e siamo costantemente aperti a rafforzare la rete con famiglie, scuole e istituzioni nell’interesse non solo delle imprese, ma delle persone e del Paese» ha aggiunto Buzzella.
I 14 progetti di Tesi hanno ricevuto il
Premio in memoria di Giorgio Squinzi, grande imprenditore visionario, Presidente di Federchimica e Confindustria, che ha sempre sottolineato, con lungimiranza, il ruolo fondamentale della formazione e della ricerca.
Un
Premio speciale è stato inoltre assegnato ad una studentessa dell’Università Federico II di Napoli
in memoria di Sergio Treichler, storico Direttore Centrale Tecnico Scientifico della Federazione, per ricordare il suo costante impegno nel sostenere il dialogo tra scienza e industria.
Nel 2025 i Premi di Laurea in memoria di Giorgio Squinzi sono stati assegnati a:
Eleonora Cucci, dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, per la tesi “Sviluppo di una metodologia TD-GC-MS per l'analisi quali-quantitativa delle emissioni durante le fasi di processo di produzione degli pneumatici: dal campionamento delle materie prime al prodotto finito”.
Giorgio Falone, dell’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna Dipartimento di Chimica Industriale "Toso Montanari", per la tesi “Effect of renewable raw materials on reaction to fire and other properties of polyurethane rigid foams”.
Riccardo Serra, dell’Università degli Studi di Cagliari, per la tesi “Sintesi, caratterizzazione, utilizzo e confronto di consolidanti per la conservazione di materiale lapideo”.
Tommaso Grande, dell’Università degli Studi dell'Insubria, per la tesi “Studio di processi di abbattimento fotocatalitico di principi attivi farmaceutici”.
Simone Tamantini, dell’Università degli Studi di Firenze, per la tesi “Mobilità di B. Subtilis in idrogel a diverso grado di ionizzazione”.
Alex Chiella, del Politecnico di Milano, per la tesi “Investigation of predilution capabilities of rainproof vent pipe exhaust lambda-ausbläser”.
Rossella Rapone, dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, per la tesi “Sviluppo di derivati fotocromatici reattivi per incorporazioni in materie prime cosmetiche”.
Paolo Razzetti, dell’Università degli studi di Milano, per la tesi “Ligand improvement for the Zn(II) catalyzed cycloaddition reaction of CO2 to epoxides”.
Anna Caruso, dell’Università degli studi di Napoli Federico II, per la tesi “Valorizzazione dei fanghi di depurazione mediante processo di gassificazione al plasma ibrido”.
Giorgia Greco, dell’Università degli Studi di Pavia, per la tesi “Sintesi e caratterizzazione di impurezze per strategie di controllo regolatorio nella produzione di Cefalosporine”.
Marco Mearelli, dell’Università degli studi di Perugia, per la tesi “Nuovi catalizzatori eterogenei a base di silicio per la reazione di Heck”.
Giorgio Bancalà, dell’Università di Pisa, per la tesi “Development of mechanoresponsive materials based on excimer-forming fluorescent probes and industrially relevant polymers”.
Veronica Pasquariello, dell’Università degli studi della Basilicata, per la tesi “Degradazione elettrochimica della venlafaxina e identificazione dei prodotti di trasformazione mediante LC-MS”.
Andrea Giraudo, dell’Università degli Studi di Torino, per la tesi “Sintesi enzimatica di tensioattivi a base di amminoacidi o glicerolo”.
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