Per gli italiani cibo, moda e design sono le 3 eccellenze Made in Italy in grado di battere qualsiasi concorrenza estera: a confermarlo è il sondaggio che AISA – Federchimica, l’Associazione Nazionale Imprese Salute Animale, ha realizzato, in collaborazione con SWG, per indagare l’opinione degli italiani sul binomio allevamenti e benessere animale.
Secondo 9 italiani su 10 è il settore alimentare, in particolare quello della carne e lattiero-caseario, il top delle eccellenze nostrane. Qualità del cibo che si lega, tra l'altro, alla garanzia di qualità di vita degli animali allevati. Arianna Bolla, Presidente AISA – Federchimica a:"In questo contesto, l’industria del farmaco veterinario può giocare un ruolo chiave nella realizzazione di allevamenti sostenibili, in cui il benessere degli animali, l’ampia accessibilità a prodotti salubri e di qualità hanno priorità assoluta" – commenta Arianna Bolla, Presidente AISA – Federchimica. “Nel contesto del nostro impegno identitario per la salute degli animali, siamo convinti che la profilassi e le cure non siano unicamente funzionali alla gestione di malattie o disturbi che possono insorgere negli animali, ma siano indispensabili per garantire produzioni salubri e sostenibili, nonché per la tutela della salute di tutti noi in ottica One Health. Il nostro invito alle Istituzioni è quello di utilizzare tutti i consessi e gli strumenti opportuni per la tutela di due comparti strettamente collegati tra di loro”.
Qualità del cibo che si lega a doppio filo alla garanzia di qualità di vita degli animali allevati, alla salvaguardia della biodiversità, alla lotta ai cambiamenti climatici: fattori che per 3 italiani su 5 risultano essere fondamentali da perseguire in un’ottica di difesa dell’ambiente. Per il 91% dei rispondenti c’è infatti una stretta correlazione tra salute umana, benessere animale e rispetto dell’ambiente in un’ottica One Health.
Di questo si è discusso nel corso della tavola rotonda “Made in Italy alimentare: il ruolo della produzione sostenibile per la qualità e la tutela dei prodotti” in cui sono intervenuti Nicola Bertinelli, Presidente Consorzio Parmigiano Reggiano, Romano Marabelli, Advisor Direzione Generale World Organization for Animal Health (WOAH), Giovanni Sorlini, Responsabile Sanità Animale e Ambiente, Assocarni. Nel dibattito sono intervenuti anche Sen. Giorgio Maria Bergesio, Vicepresidente Commissione Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e Produzione Agroalimentare, On. Maria Chiara Gadda, Vicepresidente Commissione Agricoltura. Per i saluti istituzionali, Pierdavide Lecchini, Direttore DGSAF del Ministero della Salute.
La qualità e la salubrità diffusa lungo l’intera filiera produttiva e trasformativa agro-alimentare risulta essere un elemento chiave per la tutela del benessere animale. Ma qual è il ruolo del settore veterinario? Per 1 rispondente su 3 è assolutamente fondamentale, sia in ottica di food security, cioè per garantire la sicurezza alimentare dei prodotti; sia di food safety, cioè per garantire la produzione di una quantità adeguata di cibo per tutti. In particolare, gli italiani si aspettano che i veterinari non si limitino a interventi di cura in caso di malattie, ma che siano stretti collaboratori degli allevatori per la costruzione di modelli di allevamento sostenibili e responsabili, capaci di garantire la massima qualità e salubrità dei prodotti per i consumatori finali.
Per garantire la sicurezza alimentare dei prodotti è necessario investire programmaticamente sulla cura e sulla profilassi degli animali. Tra le priorità di policy per allevamenti più sostenibili, gli italiani scelgono soluzioni premiali per favorire scelte etiche, maggiore controllo e trasparenza attraverso un’etichettatura più dettagliata, oltre che regole uniformi a livello nazionale. In tutto questo la tecnologia svolge un ruolo fondamentale, tanto che solo il 6% degli italiani ritiene che non apporterebbe benefici al settore zootecnico.