Vista la firma chimica di un pianeta 'cugino' della Terra

03 luglio 2019

Vista la firma chimica di un pianeta che è una sorta di 'cugino' della Terra, perché è di dimensioni relativamente piccole, dalla massa a metà fra quella della Terra e di Nettuno.
Indica che il pianeta, chiamato Gliese 3470 b, è composto da un cuore roccioso rivestito da un'atmosfera molto densa di idrogeno ed elio.
E' un risultato importante perché è la chiave per capire se i pianeti esterni al Sistema Solare possono ospitare la vita.

Il risultato si deve ai ricercatori coordinati da Björn Benneke, dell'Università canadese di Montreal.
Il pianeta orbita attorno alla stella Gliese 3470 nella costellazione del Cancro ed è diverso da qualsiasi altro mondo del Sistema Solare. Dalla massa pari a 12,6 volte quella della Terra, potrebbe essere definito un 'incrocio' tra la Terra e Nettuno, la cui massa è pari a oltre 17 masse terrestri.

Si pensa che l'80% dei pianeti nella nostra galassia potrebbe avere queste dimensioni. Tuttavia, finora, gli astronomi non sono mai stati in grado di comprendere la natura chimica di un pianeta di questo tipo, che è cruciale per capire se ha gli elementi per ospitare la vita.

Gli astronomi ci sono riusciti combinando i dati dei due telescopi spaziali Spitzer, della Nasa, e Hubble, gestito da Nasa e Agenzia Spaziale Europea (Esa), che hanno osservato il pianeta mentre passava contro il disco della sua stella. Ciò ha permesso di misurare il calo della luminosità della stella causata dal transito del pianeta e di individuare nella luce stellare la firma dell'atmosfera del pianeta.

"Ci aspettavamo un'atmosfera ricca di elementi più pesanti, come l'ossigeno e il carbonio, e di vapore acqueo e gas metano, simile a quello che vediamo su Nettuno", ha detto Benneke. Invece la sua atmosfera è povera di questi elementi, ma ricca di idrogeno ed elio.
La spiegazione più plausibile, secondo Benneke, è che GJ 3470 b sia nato molto vicino alla sua stella, che è una nana rossa la cui massa è pari alla metà di quella del Sole.
Il pianeta potrebbe essere nato roccioso e successivamente la sua forza di gravità avrebbe attratto idrogeno ed elio dal disco che circondava la sua giovanissima stella.

Fonte ANSA
Immagine NASA

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