Industria chimica leva di sostenibilità e sviluppo del territorio

14 giugno 2017

Imprese chimiche responsabili sul territorio, in grado di garantire la crescita economica nel rispetto delle persone e dell’ambiente: la 15a Conferenza dei Coordinatori di Responsible Care, tenutasi oggi a Grosseto, ha evidenziato ancora una volta il ruolo fondamentale dell’industria chimica per lo sviluppo sostenibile, anche a livello locale.

Responsible Care è il Programma volontario per la tutela di salute sicurezza e ambiente, coordinato in Italia da Federchimica (Federazione nazionale Industria chimica).

“Responsible Care è un’eccellenza nel panorama industriale; perché è un modo unico, etico e sostenibile di lavorare delle imprese e crea cultura d’impresa” ha commentato Cosimo Franco, Presidente del Programma Responsible Care. “Grazie a Responsible Care, fin dal 1992 abbiamo intrapreso un percorso che ci ha permesso di diventare un settore d’eccellenza nella responsabilità sociale d’impresa”. 

La conferenza, promossa da Federchimica in collaborazione con Confindustria Toscana Sud, è stata l’occasione per parlare di sostenibilità e sviluppo del territorio; la chimica in Maremma conferma la sua volontà di guardare avanti in maniera responsabile perseguendo lo sviluppo sostenibile. 

“La sviluppo economico, sociale ed ambientale è un priorità per le imprese chimiche maremmane, ed in particolare per quelle del polo di Scarlino dove, imprese, lavoratori e loro rappresentanti sono uniti e seriamente impegnati nella responsabilità sociale anche attraverso la promozione del Programma Responsible Care. I risultati sono evidenti: dal 2009 registriamo zero infortuni ai dipendenti diretti, un dato concreto che testimonia la nostra massima attenzione alla sicurezza dei lavoratori” ha affermato Luigi Mansi, Vice Presidente Federchimica.

Con un fatturato di circa 350 milioni di euro, il polo di Scarlino svolge un ruolo fondamentale per lo sviluppo del territorio, impiegando circa 800 persone di cui 400 direttamente.

“Nel territorio locale, la nostra Organizzazione imprenditoriale ha da tempo assunto l’impegno di promuovere da tempo la diffusione della cultura e dei valori etici d’impresa all’interno del sistema e di valorizzare gli stessi nei confronti degli interlocutori esterni - ha concluso Mario Salvestroni, Presidente Delegazione Grosseto di Confindustria Toscana Sud.
“Occorre fornire un ulteriore impulso alla incentivazione di programmi aziendali per l’adozione di sistemi di responsabilità sociale prevedendo non solo sostegni ai progetti, ma concreti riconoscimenti alle aziende certificate, che comprendano l’ambito delle semplificazioni amministrative e quello delle agevolazioni fiscali”.

Qualificato il panel dei relatori intervenuti tra i quali l’On. Silvia Velo, Sottosegretario di Stato del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ester Rotoli, Direttore Centrale Prevenzione INAIL, Luigi Mansi, Vice Presidente Federchimica e Amministratore Delegato di Nuova Solmine, Mario Salvestroni, Presidente Delegazione Grosseto Confindustria Toscana Sud e Stefano Ruvolo, Responsabile Nazionale HSE Femca – Cisl, in rappresentanza del Sindacato.

Il Programma Responsible Care: risultati concreti in continuo miglioramento 

  • La chimica è un settore sicuro, tra i migliori in quanto a prestazioni su sicurezza e salute tra quelli manifatturieri e con risultati in continuo miglioramento.
  • La chimica ha ridotto il suo impatto sull’ambiente in maniera significativa: -62% di gas serra, -95% di altre emissioni in atmosfera e -80% di sostanze inquinanti negli scarichi idrici rispetto al 1990. 
  • Il settore è efficiente nell’utilizzo delle risorse a parità di produzione: -26% di petrolio utilizzato per la trasformazione in prodotti chimici; +50% di efficienza energetica (risultato già abbondantemente in linea con gli obiettivi indicati dall’Unione Europea per il 2020 e per il 2030). 
  • L’industria chimica è già orientata allo sviluppo dell’economia circolare: il 44% dei rifiuti prodotti viene riciclato o recuperato. 
  • Importanti gli investimenti della chimica nella sostenibilità: ogni anno spende oltre il 2% del proprio fatturato e dedica oltre il 20% dei propri investimenti a sicurezza, salute e ambiente.

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