In Italia l’industria chimica impiega oltre 112 mila addetti altamente qualificati (oltre 180 mila inclusa la farmaceutica), con una quota pari al 9% dell’occupazione settoriale europea.
Attraverso i suoi acquisti e investimenti, la chimica genera un indotto significativo: si stima che, per ogni addetto diretto, risultino attivati quasi due ulteriori posti di lavoro nel sistema economico per un totale di oltre 320 mila occupati. Anche l’occupazione generata attraverso l’indotto è di qualità; basti pensare, ad esempio, ai servizi specializzati in ambito ambientale.
Tra il 2015 e il 2021 l’industria chimica ha generato oltre 6.000 nuovi posti di lavoro, figurando tra i settori che più hanno contribuito a creare occupazione nel Paese.
Recentemente il settore riscontra crescenti difficoltà di reperimento del personale. È quanto segnala il 69% delle imprese nel 2022. Tra queste, il 66% ha difficoltà per mansioni con competenze altamente specializzate e contese dal mercato mentre il 34% indica criticità con riferimento alle mansioni più tecniche-operative (quali i turnisti e gli addetti alla produzione) soprattutto nelle regioni del Nord. Un terzo di tali imprese si è attivato nei confronti delle Istituzioni scolastiche per un maggiore coinvolgimento nei progetti educativi.