Industria chimica, fattore chiave per lo sviluppo sostenibile del territorio

05 giugno 2019

Imprese chimiche responsabili sul territorio, in grado di garantire la crescita economica nel rispetto delle persone e dell’ambiente: la Conferenza nazionale Responsible Care-S.E.T. ha evidenziato ancora una volta il ruolo fondamentale del settore a favore dello sviluppo sostenibile, anche a livello locale.

Responsible Care è il Programma volontario per la tutela di salute sicurezza e ambiente, coordinato in Italia da Federchimica la Federazione nazionale dell'industria chimica. “Responsible Care è un’eccellenza nel panorama industriale: un modo unico, etico e sostenibile di lavorare e creare nel contempo cultura d’impresa” ha commentato Gerardo Stillo, Presidente del Programma Responsible Care in Italia. “Grazie al Programma, fin dal 1992 abbiamo intrapreso un percorso che ci ha permesso di diventare un settore d’eccellenza nella responsabilità sociale d’impresa”.

Si tratta di un efficace sistema di gestione della sostenibilità che le imprese scelgono di adottare per migliorare le proprie performance in termini di sicurezza e salute dei lavoratori e della tutela ambientale.

Anche il S.E.T. (Servizio Emergenze Trasporti) è un programma volontario gestito da Federchimica, che mette a disposizione le competenze delle imprese chimiche a supporto delle Pubbliche autorità (in particolare i Vigili del Fuoco e la Polizia Stradale) per la prevenzione degli incidenti e la gestione delle emergenze nel trasporto di prodotti chimici.
“Il S.E.T. è intervenuto con successo oltre 450 volte dalla sua nascita a supporto delle Autorità competenti nella risoluzione degli incidenti di trasporto; negli ultimi anni si sta sempre più orientando alla prevenzione, trasformandosi in un centro di eccellenza per l’informazione e la formazione sui prodotti chimici” sottolinea Renato Frigerio, Presidente del S.E.T.

La conferenza, promossa da Federchimica in collaborazione con Confindustria Venezia-Rovigo, è stata l’occasione per parlare di sostenibilità e sviluppo del territorio; la chimica a Venezia conferma la sua volontà di guardare avanti in maniera responsabile perseguendo lo sviluppo sostenibile.
Con un fatturato di 1,5 miliardi di euro, l’industria chimica a Venezia e Rovigo svolge un ruolo fondamentale per lo sviluppo del territorio.

“All'iniziativa odierna - ha dichiarato Vincenzo Marinese, Presidente di Confindustria Venezia Rovigo - va riconosciuto il merito di accorciare le distanze fra impresa e collettività. Il S.E.T. è un ottimo strumento di collaborazione fra pubblico e privato, un esempio di contaminazione virtuosa. La nostra Associazione - ha concluso - ha assunto da tempo l’impegno di promuovere la cultura e i valori etici d’impresa, fra i quali la sostenibilità, sia all'interno che all'esterno del Sistema. Venezia è all'avanguardia sotto questo profilo, come dimostra il modello virtuoso di Eni, primo esempio al mondo di trasformazione di una raffineria convenzionale in bioraffineria”.

Qualificato il panel dei relatori intervenuti tra i quali Sandro Bisello, Direttore Tecnico Venice Newport Container and Logistic, società dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Nicola Dell’Acqua, Direttore Area Tutela e Sviluppo del Territorio, della Regione del Veneto, Marco Lupi, Responsabile Salute Sicurezza e Ambiente – UILTEC Nazionale, Vincenzo Marinese, Presidente Confindustria Venezia e Rovigo, Loris Munaro, Direttore Interregionale dei Vigili del Fuoco per il Veneto e il Trentino Alto Adige.

RISULTATI CONCRETI DELL’INDUSTRIA CHIMICA IN CONTINUO MIGLIORAMENTO

  • La chimica è un settore sicuro, tra i migliori in quanto a livelli di sicurezza e salute tra quelli manifatturieri e le cui prestazioni sono migliorate del 35% negli ultimi cinque anni; particolare attenzione viene dedicata alla sicurezza della filiera logistica, anche attraverso un’attenta selezione di fornitori logistici qualificati.
  • È già in linea con gli obiettivi dell’Unione europea sui cambiamenti climatici al 2020 e al 2030; ha ridotto i gas serra del 61% e migliorato l’efficienza energetica del 55% rispetto al 1990.
  • Rispetto a 30 anni fa, le emissioni in atmosfera ed effluenti negli scarichi idrici si sono drasticamente ridotti, rispettivamente del 95% e del 78%.
  • Il settore è impegnato con determinazione a perseguire il nuovo modello dell’economia circolare, prevenendo, per quanto possibile, la produzione di rifiuti di cui il riciclo è la prima modalità di smaltimento (24%), mentre alla discarica si ricorre solo nel 9% dei casi.
  • Importanti gli investimenti della chimica nella sostenibilità: ogni anno spende oltre il 2,5% del proprio fatturato e dedica circa il 20% dei propri investimenti a sicurezza, salute e ambiente.
Per saperne di più: 24° Rapporto annuale Responsible Care

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