Al via l’VIII Forum Internazionale sulle biotecnologie industriali e la bioeconomia

28 settembre 2018

Si è aperto il 27 settembre il forum, organizzato da Assobiotec, Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie e Cluster Nazionale della Chimica Verde SPRING, in collaborazione con Innovhub-Stazioni Sperimentali per l’Industria e con i partner locali Regione Piemonte e Università degli Studi di Torino.

Il Forum è articolato in tre sessioni: una dedicata all'industria bio-based, una all'agrofood, la terza all’energia e all'ambiente, oltre ad una sessione trasversale sull'analisi dei possibili modelli di finanziamento del "modello" bioeconomia e due tavole rotonde: una con gli investitori e una con i cluster.
Nell’ambito di IFIB si svolge inoltre un evento B2B organizzato da Camera di Commercio di Torino e Innovhub-SSI, in qualità di membri di Enterprise Europe Network- EEN, rete della Commissione Europea di sostegno alle PMI.

Grazie a questo appuntamento si confrontano nel capoluogo piemontese alcune delle imprese più innovative a livello mondiale. Solo per citarne alcune: LanzaTech da USA, Circa da Australia. UPM e Metsa da Finlandia. E ancora le italiane Fiat, Ferrero e Novamont. La Banca Europea degli Investimenti, la Commissione Europea oltre ai cluster canadese, brasiliano, olandese, francese e belga che stanno supportando lo sviluppo del settore nei loro paesi.

Di particolare interesse l'intervento del 27 mattina sullo stato dell'arte delle politiche europee sulla bioeconomia presentato da Elisabetta Balzi (Dg R&I EU Commission) e la presentazione del nuovo paper dell'Agenzia europea per l'ambiente "The circular economy and the bioeconomy. Partners in sustainability" a cura di Mieke De Schoenmakere (EU Environment Agency) in programma il 28 mattina.

“Torino oggi è la capitale mondiale della bioeconomia”, dichiara Giulia Gregori, componente del Comitato di Presidenza di Assobiotec e segretario generale del Cluster SPRING. “Anche in questa edizione la presenza di oltre 250 attori chiave del settore delle biotecnologie e dell’industria bio-based, rappresentanti dell’eccellenza della ricerca e dell’innovazione industriale di tutto il mondo, conferma il ruolo attrattivo non solo del nostro evento, ma anche del sistema italiano della bioeconomia, che è riuscito a ritagliarsi una posizione di leadership indiscussa. Dopo la presentazione della strategia sulla bioeconomia dello scorso anno, siamo pronti a dare il nostro contributo affinché il Paese si doti adesso di un piano d’azione che possa concretizzare le misure previste ed accelerare i processi virtuosi già in corso, consolidando la nostra leadership a livello globale”.
“La bioeconomia – continua Gregori – si nutre di collaborazioni e di scambio di buone pratiche. Questo è lo spirito di IFIB, che ci ha portato anche ad organizzare una tavola rotonda con i maggiori cluster della bioeconomia del mondo: dall’olandese Biobased Delta, al francese IAR-Pole fino al belga GreenWin e al canadese BioIndustrial Innovation Canada. Siamo lieti di annunciare che, con questi ultimi due, come SPRING, abbiamo siglato un memorandum di intesa per rafforzare le relazioni non solo tra i nostri cluster ma anche tra le imprese e il mondo della ricerca che rappresentiamo rispettivamente”.

“L’Università di Torino è particolarmente attiva sui temi della bioeconomia e dell’economia circolare” - ha affermato la prof.ssa Cristina Varese - “Con il Master BIOCIRCE, primo percorso in Italia interamente dedicato alla bioeconomia, l’Ateneo forma professionisti che utilizzano materie prime e tecnologie in ottica innovativa, con un uso responsabile e sostenibile di risorse biologiche e processi biotecnologici. Completano l’approfondimento sul tema i due percorsi di dottorati innovativi in convenzione con Città di Torino e Intesa Sanpaolo su big data ed economia circolare, avanguardia nel panorama nazionale per la caratterizzazione intersettoriale/industriale, oltre che internazionale e interdisciplinare e la sinergia con il territorio. Testimonianze dirette del forte coinvolgimento dell’Ateneo nella “Piattaforma Tecnologica Bioeconomia” recentemente bandita dalla Regione Piemonte per favorire progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale sui temi della chimica verde, dell’agroalimentare in un’ottica di economia circolare.”

“La nostra regione può vantare realtà eccellenti nel campo delle biotecnologie industriali e non è un caso che un evento come questo sia ospitato proprio in Piemonte dove è forte la tradizione, la competenza industriale e scientifica, nonchè l'impegno da parte delle istituzioni ad accompagnare i processi più virtuosi. - Dichiara Giuseppina De Santis Assessore alle Attività Produttive, Energia, Innovazione, Ricerca, Rapporti con società a partecipazione regionale di Regione Piemonte - A livello nazionale ci siamo impegnati molto per collaborare, insieme alle altre regioni, nel condividere una strategia italiana sulla bioeconomia attraverso un lungo processo istituzionale. Sul piano regionale, invece, abbiamo avviato un'importante nuova piattaforma tecnologica, che sta facendo registrare una grande vivacità progettuale”.

Bioeconomia – Per saperne di più

Un rapporto dell'OCSE intitolato “The Bioeconomy to 2030: designing a policy agenda” attribuisce alla bioeconomia la capacità di imprimere una vera e propria spinta propulsiva verso una nuova "rivoluzione industriale", che, a partire dalla ricerca nel campo delle materie prime rinnovabili, può permettere di innovare settori maturi come quelli delle materie prime, della produzione di energia e intermedi, garantendo una sostenibilità ambientale, economica e sociale nel lungo termine del sistema economico mondiale. Come sottolineato dalle conclusioni del rapporto dell’OCSE, per poter arrivare nel 2030 con un sistema economico in grado di sostenere, dal punto di vista sociale e ambientale, le grandi sfide che ci attendono, le istituzioni dovranno iniziare a lavorare sempre di più in una ottica di sistema per garantire coerenza tra le varie politiche e favorire questa nuova rivoluzione industriale sostenibile.

Lo scenario europeo

L’Europa in questo scenario si sta già muovendo. Il modello di crescita che l’Unione europea propone si focalizza sempre più sulla gestione, sulla produzione e sull’uso sostenibile delle risorse biologiche rinnovabili, attraverso l’aiuto delle scienze, della biotecnologia e l’integrazione con altre tecnologie. Nel febbraio del 2012, la Commissione europea ha reso pubblica la propria strategia “Innovazione per la crescita sostenibile: una bioeconomia per l’Europea”, chiamando all’azione gli Stati e le Regioni che fanno parte dell’Unione. La bioeconomia è oggi un comparto in forte ascesa, con un “fatturato” complessivo di oltre 2mila miliardi di euro e l’impiego di circa 22 milioni di persone - con ulteriori prospettive di crescita. 

In Italia

Un recente studio (marzo 2018) di Intesa Sanpaolo, realizzato in collaborazione con Assobiotec, ha messo in evidenza come il valore della produzione della bioeconomia superi i 253 miliardi di euro, con 1,7 milioni di occupati (Fonte: Direzione Studi Intesa Sanpaolo).
Il 20 aprile 2017 l’Italia si è dotata della "Strategia Italia" per la Bioeconomia che pone al nostro Paese l’obiettivo ambizioso di far crescere il valore della produzione e l’occupazione del 20% al 2030, fino rispettivamente a 300 miliardi di euro e 2 milioni di posti di lavoro. Il piano rappresenta un utile strumento per fornire un quadro regolatorio stabile e coerente all’interno di una strategia che favorisca la competitività delle nostre imprese. Tale piano dovrà essere affiancato da una serie di piani regionali, per sostenere le filiere locali e l’integrazione nel territorio. E dovrà essere seguito da un piano d’azione in grado di tradurre in realtà la strategia delineata. 

Biotech Week – Per saperne di più

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