Sostenibilità e innovazione, le sfide della logistica chimica

04 luglio 2018

L’industria chimica realizza, in Italia, un valore della produzione pari a circa 55 miliardi di euro e la logistica incide per il 9,3% (pari a 5,1 miliardi di €).
È innegabile quindi il ruolo centrale della logistica per l’industria chimica. Proprio in questo contesto si è inserita l’annuale Conferenza Chimica&Logistica di Federchimica dello scorso 3 luglio, che è giunta quest’anno alla sua 15° edizione.
Durante l’evento sono stati discussi i temi più “caldi” che impattano sull’operatività e la competitività delle imprese chimiche italiane. 
Quest’anno sono stati tre i principali temi presi in esame:
- La sostenibilità sociale
- La sostenibilità ambientale
- L’innovazione digitale 4.0

La sostenibilità sociale
La sostenibilità sociale, in termini di risorse umane, è infatti al centro delle discussioni non solo Italiane, bensì europee: ad oggi in tutta Europa vi è una carenza di 217.000 conducenti, numero che purtroppo è destinato ad aumentare, che ha avuto come conseguenza diretta i costi di trasporto più alti degli ultimi 10 anni.
La Commissione europea sta provando a tamponare questo problema attraverso il Mobility Package, creando condizioni paritarie per il trasporto stradale e istituendo un asset normativo in grado di garantire un mercato interno equo e competitivo per il trasporto stradale per cercare di colmare il gap sociale che caratterizza questa categoria.
Da parte loro le imprese chimiche e i trasportatori in primis devono mettere in atto iniziative per contrastare questo fenomeno: così si stanno muovendo ECTA e CEFIC attraverso iniziative di standardizzazione e ottimizzazione delle operazioni degli autisti presso gli stabilimenti chimici. E sono nate anche iniziative locali di scuole di formazione per autisti, riservate a giovani disoccupati. 

La sostenibilità ambientale
La sostenibilità ambientale, invece, non è un tema nuovo alle imprese chimiche, ma l’applicazione alla logistica ed ai trasporti non è così diffusa: infatti il settore trasporti, in Italia, incide ancora per il 24,5% del totale delle emissioni, contro il 21% della media europea. Di queste emissioni è responsabile la modalità stradale per oltre il 94%. 
I modi per andare verso un trasporto più sostenibile sono diversi e già esistenti: combustibili alternativi, biocombustibili e propulsione elettrica, intermodalità e spostamento modale. L’obiettivo deve essere quello di spostare gli investimenti nella sostenibilità dalla voce “costo” alla voce “ricavo” rivedendo modelli di business e di competitività con la collaborazione di tutti i partner della filiera, per una trasformazione culturale al fine di interpretare la sostenibilità ambientale come leva per essere più efficienti e spostare la competizione dal prezzo al valore.

L’innovazione digitale 4.0
L’applicazione dei concetti di Industria 4.0 alla logistica sarà sicuramente nel prossimo periodo un tema di importanza centrale: le tecnologie esistono e sono già sul mercato per efficientare ed ottimizzare le operazioni ed i flussi logistici. Il tema della collaborazione Uomo-Robot con sistemi  AGV e IGV, Robot antropomorfi, Co-bot, Driver autonomi, sistemi di Smart Cleaning vedrà nel futuro un grosso sviluppo. Anche l’ottimizzazione dei magazzini e delle scorte attraverso algoritmi di Machine Learning, che migliorano le loro prestazioni in modo “adattivo” mano a mano che gli “esempi” da cui apprendere aumentano.
Inoltre, investire in tecnologia è anche economicamente vantaggioso. Sono molti gli incentivi nazionali ed europei ai cui attingere, come Iper-ammortamenti (Extra-deduzione IRES pari al 150% del costo di acquisto), Super-ammortamenti (Extra-deduzione IRES pari al 30% del costo di acquisto), Credito d’imposta R&S (Contributo a fondo perduto sotto forma di credito d’imposta pari al 50%).


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