Nanocubi per la diagnosi di Alzheimer e Parkinson

13 marzo 2017
dna-alzheimerGrazie a una tecnica innovativa in campo nanotecnologico è possibile identificare l''impronta digitale' di proteine e biomarcatori quando sono ancora presenti in minime tracce, riuscendo così a effettuare una diagnosi precoce di malattie neurodegenerative, quali l’Alzheimer e il Parkinson.

A metterla a punto, un team di ricercatori dell’Istituto di fisica applicata (Ifac-Cnr), in collaborazione con i colleghi dell’Istituto di microelettronica e microsistemi (Imm Cnr), del Dipartimento di chimica e scienze geologiche dell’Università di Modena e Reggio Emilia e dell’Università statale di Saratov (Russia).

La ricerca è stata pubblicata su Acs Nano. La metodologia si basa sull’attivazione laser di nanocristalli d’argento a forma di cubo, attivazione che consente di identificare molecole precursori della malattia presenti nei fluidi biologici (sangue, urina, fluido cerebrospinale).

L’irraggiamento laser ‘accende’ infatti i nanocristalli, producendo un intenso campo elettrico che amplifica di circa un milione di volte il segnale delle molecole aderenti alla superficie dei nanocristalli stessi.
Il segnale così rivelato fornisce informazioni uniche su composizione e struttura della biomolecola, che viene riconosciuta anche in minime tracce.

Per maggiori informazioni: www.cnr.it

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